sabato 31 dicembre 2011
A fine 2012 ‘The Hobbit’, un salto indietro di sessant’anni per Il Signore degli Anelli
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mercoledì 21 dicembre 2011
martedì 20 dicembre 2011
Arriva “Ultimi Fuochi per Paludi” di Fabio Beccacini
Una di queste potrebbe essere stata scritta da Fabio Beccacini? Be’ forse sì.
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lunedì 19 dicembre 2011
venerdì 16 dicembre 2011
mercoledì 14 dicembre 2011
mercoledì 7 dicembre 2011
Radiohead, Lenny Kravitz e J Ax per il Rock in Roma
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martedì 6 dicembre 2011
lunedì 5 dicembre 2011
Fratelli055: “Inferno Ep è la nostra idea di rap”
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venerdì 2 dicembre 2011
giovedì 1 dicembre 2011
‘Questo è amore’, la strenna natalizia di Dalla con le sue canzoni meno note
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mercoledì 30 novembre 2011
martedì 29 novembre 2011
lunedì 28 novembre 2011
sabato 26 novembre 2011
‘Unica’: libertà e amore nel nuovo disco di Venditti
Durante la tua carriera sei stato sempre molto legato a Roma, che è la tua città. Che rapporto hai invece con Milano, visto che è qui che presenti il tuo nuovo album?
Penso che questa città sia importante per moltissimi artisti. Personalmente io ho un rapporto particolare con Milano, soprattutto perché tutti i miei dischi degli anni ’70 e ’80 hanno avuto radici profonde in questa città, in cui ritrovo sempre me stesso: Milano secondo me è una città simbolo dell’Italia che si vuole riscattare e tornare in alto.
Posso dirti che ‘Unica’ è un atteggiamento, un punto di vista, la mia vita, una canzone che porto dentro di me. E’ un approccio emozionale alle cose. E’ un viaggio fatto con l’altra metà del cielo, che è la donna. Questi brani parlano del superamento dei confini, è una favola, una libertà infinita. Ogni album che esce è per me come un nuovo inizio: io mi ricreo ogni volta, e ogni volta è come fosse la prima. E’ come se rinascesse un artista senza storia. Mi sento un po’ come l’araba fenice che risorge dalle proprie ceneri. Nei miei dischi parlo sempre di me stesso, scrivo canzoni per me e poi le faccio diventare una realtà per gli altri, le condivido sperando di creare una cultura popolare, di suscitare emozioni e sentimenti positivi.
Gli stimoli artistici sono casuali e innescano un percorso musicale. Poi ci sono gli stimoli umani. ‘Unica’ è nata musicalmente due anni fa e ha iniziato a diventare l’Unica di oggi il 23 dicembre scorso, quando alcuni ricercatori della facoltà di architettura di Piazza Borghese a Roma, saliti sul tetto per protesta contro le riforme del governo, mi hanno chiesto di suonare per loro. Ho vissuto un’esperienza indimenticabile: c’erano persone che volevano affermare il loro diritto di vita attraverso le mie canzoni. Da questa esperienza è nato il primo brano del disco, ‘Allora canta!’: un inno a una libertà che ritornerà.
Fare il musicista non è un mestiere, è un viaggio artistico. Dopo una prima canzone non si sa neanche se ce ne sarà una seconda. Sarà quel che sarà. Non si può decidere a priori la fine di una carriera.
A me piace suonare con me stesso in armonia e con coloro con cui condivido la mia vita. Questo disco è pieno di firme. Non è un caso se ho chiamato ancora una volta alla batteria Carlo Verdone, romano e romanista come me. Hanno lavorato con me anche alcuni artisti siciliani che provengono da uno dei tanti gruppi che ho avuto modo di ascoltare in qualità di discografico e talent scout.
Il momento del concerto è l’unico dove ognuno fa il suo lavoro. Oggi la musica non è più qualificabile per il ritmo e l’area geografica, è condivisibile da tutti. Nel mio nuovo tour, in partenza a marzo, cercherò la mia libertà. Realizzerò concerti diversi… Ci sto ancora pensando.
giovedì 24 novembre 2011
Tiziano Ferro: “L’amore è una cosa semplice e finalmente l’ho capito”
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mercoledì 23 novembre 2011
PIMI 2011, ‘Cattive abitudini’ dei Massimo Volume è il miglior album indipendente
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domenica 6 novembre 2011
‘Made in Stoke’, dvd live per Slash dal 15 novembre
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martedì 1 novembre 2011
Guns’n’Roses in tour negli Stati Uniti
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mercoledì 26 ottobre 2011
Nuova etichetta per i Mirsada e un album in arrivo
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giovedì 20 ottobre 2011
‘Io tra di noi’, quinto album per Dente
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mercoledì 19 ottobre 2011
Bugo ha ‘Qualcosa di più importante’ e ce lo racconta in tour
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sabato 15 ottobre 2011
Per Fabio Milella ‘Chi fa da sé fa per tre’
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lunedì 10 ottobre 2011
Due date italiane per Paul McCartney, tra le nozze e le Olimpiadi di Londra
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lunedì 3 ottobre 2011
Metallica: quattro concerti al Fillmore di San Francisco per il trentennale della band
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domenica 25 settembre 2011
Nirvana, edizione deluxe per i 20 anni di ‘Nevermind’
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giovedì 15 settembre 2011
‘Delitti Rock’ debutta su Raidue: “La migliore mossa di marketing di una rockstar? Morire giovane!”
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lunedì 12 settembre 2011
Gli Underworld al Movement Torino Music Festival
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martedì 9 agosto 2011
Il sesso del nascituro? Basta effettuare un prelievo!
Tuttavia, adesso sembra prospettarsi una soluzione e a darcela è Stephanie Devaney dei National Institutes of Health di Bethesda.
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sabato 6 agosto 2011
Santoro sì, Santoro no?
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mercoledì 3 agosto 2011
Kid Rock, ‘Collide’ è il suo nuovo singolo
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Prestige e Remik arrivano sul web con ‘Make me’
Conosciamoli insieme!
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lunedì 1 agosto 2011
Andrea Giops non è Giuseppe Verdi: da X Factor all’etichetta di Dori Ghezzi
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mercoledì 27 luglio 2011
Tricky ad Acquaviva per il Live Rock Festival
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mercoledì 13 luglio 2011
Vanessa Incontrada: “Ecco perché ho lasciato Zelig”
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lunedì 23 maggio 2011
Owl City, unica data italiana a Milano il 24 settembre
Un esordio difficile, quello del giovane artista, che ha dovuto autofinanziarsi i suoi primi progetti: ‘Of June’ e ‘Maybe I'm Dreaming’. Oggi però Adam, noto per la hit ‘Fireflies’ (il pezzo più scaricato negli States) e per la colonna sonora del celebre film di Tim Burton ‘Alice in Wonderland’, è soddisfatto del consenso ottenuto dal pubblico e fatica ancora adesso a credere di essere arrivato a tanto. In ‘All Things Bright and Beautiful’, Owl City vuole presentare il suo ottimismo poetico e un mondo verdeggiante e felice, manifesto anche della sua maturità raggiunta come musicista, cantautore e produttore.
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martedì 17 maggio 2011
Veronica Aslinn, con ‘It’s the Game’ è pronta al debutto discografico
‘It’s the Game’, in uscita il 24 maggio, è un album molto orecchiabile e frizzante, modellato sullo stile e sulla singolare voce di Veronica.
La cantante di soli 23 anni ci ha raccontato di voler mettersi in gioco, presentando al pubblico se stessa e le sue sensazioni.
Tra pochi giorni uscirà il tuo primo album. Come vivi quest’emozione?
È davvero il mio primo album in assoluto. Ho sempre sognato, fin da bambina, di poter raggiungere un simile traguardo. Tutti i giorni non faccio altro che guardarlo, ascoltarlo e pensare a quanto lavoro e impegno ci ho messo. Questo disco è parte di me stessa.
‘It’s the Game’: come mai hai scelto questo titolo?
Per me la vita è un gioco. L’ho sempre immaginata come una grande scacchiera, dove noi siamo le pedine e ci muoviamo su di essa, pensando alle giuste mosse da fare senza sbagliare. ‘It’s the Game’ è il mio gioco: io sono la pedina e questo album è la mia mossa per vincere questa partita.
Che valore ha questo album per te?
‘It’s the Game’ è veramente parte di me stessa. Ogni canzone nasconde ogni mia caratteristica, il mio passato, il mio presente e quello che vorrei che fosse il mio futuro. Posso dire davvero che, per la prima volta, riesco ad esprimere tutto quello che ho dentro attraverso la musica. Sfrutto questo album per farmi conoscere veramente per ciò che sono, che sono stata e che sarò.
Cosa vuoi comunicare al pubblico?
Voglio colpirlo con quello che ho dentro. Tutte le canzoni trattano di temi, emozioni ed esperienze che tutti posso vivere o che hanno vissuto. Io voglio condividere con le persone questo tipo di emozioni. La felicità e la tristezza, l’amore e la rabbia, tutto.
Quanto tempo hai lavorato su questo progetto?
Su me stessa ci lavoro da una vita intera ma questo album è frutto di nove mesi di duro lavoro tra Milano e New York, insieme al mio produttore, arrangiatore e compositore Bruno Tavernese. A lui devo parte di tutta la mia felicità.
Quanto tempo hai dedicato per ogni singolo brano e da cosa nasce ogni tuo pezzo?
Non riesco a definire un periodo di tempo esatto. Alcuni sono stati dei brani davvero difficili e molto impegnativi, ma in quelli ho dato meglio di me. Mentre pensavo di cosa potesse parlare ogni singola canzone, mi sono venute in mente tutte le mie esperienze e quello che sentivo in quel periodo. Per la prima volta nella mia vita non ho avuto paura di tirare fuori quello che ho dentro.
A quale dimensione musicale ti avvicini di più: rock o pop?
Il bello di me e delle mie canzoni è che sono entrambe le cose. Sono aggressiva e grintosa come il rock ma sono anche gioiosa e giocherellona come il pop.
Come hai conosciuto il tuo produttore Bruno Tavernese? Che progetti avete insieme e quante ore al giorno lavorate in studio?
Tutto è capitato per caso all’interno di una sala prove dove mi trovavo a Milano. Purtroppo mi faccio sempre riconoscere per il mio modo di fare e a volte per il modo di vestire, e subito Bruno si è chiesto chi fosse quella ragazzina esuberante e pazzoide. Da lì è iniziato tutto il nostro lavoro. Insieme porteremo avanti questo progetto fino a quando entrambi raggiungeremo la meta. Ho subito intrapreso con lui un lavoro lungo un anno e mezzo ormai, anche attraverso le mie conoscenze a New York. Con Bruno passo ore e ore in studio; ci sono stati periodi che lavoravamo giornate intere. Non mi sono mai lamentata di tutto questo impegno. Anzi, lo rifarei subito.
In the sky now è uno dei brani contenuti in questo tuo nuovo lavoro, nonché il tuo primo singolo, registrato a New York: cosa esprime questa canzone per te?
In the sky now è un pezzo un po’ particolare. Delirante nel testo ma allo stesso tempo anche pieno di emotività. È stato il mio primo approccio con il pubblico. In esso è mostrato solo il 10% di me stessa. Per questo ho deciso, poi, di creare un album per far vedere al pubblico di che pasta sono fatta.
Cosa ti aspetti dall’uscita del disco e cosa desideri per il tuo futuro?
Ho moltissime aspettative, per esempio un tour internazionale anche negli States, perché adoro la vita in tournée. Adoro poter cantare e suonare dal vivo e non aspetto altro. Il mio più grande desiderio è di sentirmi realizzata un giorno e di poter vivere fino in fondo il mio sogno.
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martedì 10 maggio 2011
‘La Rossa Primavera’, i Gang ripercorrono la storia della Resistenza
I brani più significativi contenuti nel disco sono ‘Fischia il vento’, ‘La Brigata Garibaldi’, ‘Festa d’aprile’, ‘Quei briganti neri’ e ‘Pietà l’è morta’, che si affiancano a una rivisitazione di canzoni di Claudio Lolli (‘Poco di buono’), Fabrizio De Andrè e Francesco De Gregori (‘Le storie di ieri’), Francesco Guccini (‘Su in collina’) e Massimo Priviero (‘Pane Giustizia e Libertà’), fino a quelle di gruppi come Stormy Six (‘Dante di nanni’) e Yo Yo Mundi (‘Tredici’). Non mancano anche nuove versioni di alcune canzoni dei Gang come ‘Eurialo e Niso’, scritta con Massimo Bubola, ‘La pianura dei sette fratelli’, ‘Aprile’ e ’4 Maggio 1944 in memoria’.
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mercoledì 4 maggio 2011
L’esercito compie 150 anni e Napolitano ritorna a Torino
Nella giornata odierna, infatti, per la celebrazione dei 150 anni dell'esercito italiano, una folla è arrivata in centro per rendere omaggio all'arma, insieme al Presidente Napolitano e al Ministro della Difesa Ignazio La Russa.
Durante l'evento, il Presidente, accolto dal Capo di Stato maggiore della Difesa, Biagio Abrate, e dal Capo di Stato maggiore dell'Esercito, Giuseppe Valotto, ha conferito la decorazione di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia alla bandiera del 9° Reggimento paracadutisti d’assalto Col Moschin, per l’impegno in Afghanistan; la Medaglia d’oro al valor civile alla Bandiera di Guerra, per l’impegno in Abruzzo, e le Croci alla Memoria ai familiari dei nove caduti in Afghanistan.
La cerimonia è iniziata stamattina alle ore 10.00, con l'atterraggio della squadra dei paracadutisti, Brigata Folgore, in Piazza Castello, ed è continuata con le sfilate delle bande dei diversi corpi dell'esercito per le vie della città.
Nel suo discorso, Napolitano ha ribadito l'importanza dell'esercito nella storia della nostra Italia: ''il mio pensiero va alla bandiera della Forza Armata, simbolo di unità, onore e valore militare, ed ai soldati di ogni grado, arma e specialità caduti per la difesa della patria e per la salvaguardia delle sue Istituzioni. Sin dalla sua nascita, il 4 maggio 1861, [...] l'Esercito è stato, per gli italiani, interprete di un comune sentimento nazionale, fattore di coesione e costante esempio di tenacia e generosa determinazione."
"L'esercito è divenuto, insieme alle altre Forze Armate, strumento essenziale della comunità internazionale a garanzia del rispetto di principi e regole condivisi, in una concreta prospettiva di crescita e di cooperazione tra i popoli. Siate orgogliosi di far parte di questa prestigiosa istituzione, che quest'anno celebra con l'Italia il suo 150° compleanno.
A voi tutti giungano, in questa speciale giornata, il saluto e l'augurio dei cittadini e i miei personali, unitamente al ringraziamento per lo straordinario contributo di opere e di ingegno che mettete quotidianamente al servizio del Paese. Viva l'Esercito, viva le Forze armate, viva l'Italia!''
Venerdì, 6 maggio, invece, arriveranno in città 1.500 Alpini, che dopo la Notte tricolore di sabato, sfileranno per le vie di Torino, in occasione dell'84ª Adunata nazionale delle penne nere di domenica 8 maggio.
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venerdì 22 aprile 2011
Niccolò Agliardi: “Con ‘Non vale tutto’ ho salutato il dolore”
Rumore di fondo è la prima canzone che hai scritto e anche quella che apre il tuo album ‘Non vale tutto’. Che significato ha per te?
Non è un caso che l’abbia scelta come brano di apertura. L’ho scritta in Brasile, in un periodo della mia vita in cui mi ero portato dietro dall’Italia pensieri che dovevo dimenticare. A un certo punto, scoppiò un forte temporale e smisi di ascoltare quel dolore. Il rumore di fondo che mi tormentava era sparito. Nelle mie canzoni ho parlato tanto di abbandono; questa volta si tratta dell’abbandono del dolore.
E Ai piedi dell’arcobaleno?
È una canzone sull’amicizia, perché io nonostante abbia forti dubbi sull’amore, non ne ho su questo sentimento. Ho carissimi amici che mi hanno accompagnato nel mio percorso e questa canzone la dedico a loro.
Spesso nelle tue canzoni avvicini l’amore a un sentimento di paura. Come mai?
Perché non ci capisco niente dell’amore. Mi ritengo una persona lucidamente tormentata e ancora oggi non sentimentalmente realizzata e risolta. Credo che esista l’amore perfetto, felice e sereno, ma allo stesso tempo che chi lo stia vivendo non ne scriva a proposito. In Perfetti racconto di due ragazzini maschi che scoprono di essere innamorati l’uno dell’altro: la loro è una storia difficile e sofferta, ma anche molto romantica e così bella che, affascinato, ho deciso di scattarne una fotografia.
I tuoi brani sono scritti di getto o nascono dopo lunghe riflessioni?
Penso che l’intuizione immediata sia una cosa che può accadere quando sei in tram, stai andando a dormire o sotto la doccia, ma la costruzione di una canzone richiede ore di impegno, strumenti di lavoro e concentrazione. Le mie canzoni, molto spesso, sono dei paesaggi fisici e mentali e il viaggiare mi permette di continuare a fotografare il paesaggio in moltissime angolazioni. È come il leggere: mi permette di prendere e mi permette di ridare, attraverso la scrittura.
L’ultimo giorno d’inverno è una bellissima fotografia di Milano. Che rapporto hai con la tua città?
Ho un rapporto di passionale diffidenza con Milano. Tuttavia, l’amo molto e per questo motivo ho scelto di viverci. Mi piace e mi piacciono le persone con cui la guardo.
Quali sono le differenze tra il tuo disco precedente e questo?
Sono tante. Tre anni fa vivevo un amore lacerato e non sapevo quale potesse essere la strada della guarigione. Ero una persona ambiziosa; avevo voglia di dire tutto e perciò alcune canzoni del mio precedente lavoro avevano addirittura sei anni. Ma amo quel disco. ‘Non vale tutto’ è un po’ più essenziale a livello di suoni, più asciutto e più schietto. Magari non è immediatissimo ma io non sono uno ‘mediale’ nel senso mogoliano del termine, ma mi vedo più come un rappresentante della scuola trans-mediale, quella di De Gregori, dove un significato ne ha anche altri tre sotto. Infatti, penso che tutte le mie canzoni possano essere lette ed interpretate in modi diversi e, per questo, mi piacerebbe molto che la gente le riascoltasse più volte.
Fin dall’infanzia ti sei avvicinato ad artisti come Vecchioni, De Gregori e Fossati. Ti sei laureato con una tesi sui luoghi reali ed immaginari presenti nei testi di Francesco De Gregori. Che ruolo hanno avuto questi artisti? Hanno influenzato il tuo lavoro?
Ritengo di aver ricevuto da questi artisti dei regali. Da tutti loro sono rimasto affascinato e ho costruito intorno alla loro figura un’impalcatura personale. Certamente mi sono creato dei miti e ho corso questo rischio. Le loro canzoni hanno strutturato la mia vita. Avevo solo sette anni quando ascoltai per la prima volta Generale di De Gregori e inizialmente non lo capivo, come non avevo capito Samarcanda di Vecchioni, che mi accompagnò in un momento delicato della mia vita.
Hai condotto su Radio 2 ‘Buenos Aires 14′. Che cos’è per te la radio e che ruolo ha nella tua vita? La radio è una mia fortissima passione, che mi ha insegnato a governare il silenzio e ad ascoltare molto le storie degli altri, nonché ad usare le parole a servizio di un’utenza e ad essere anche molto conciso.
Da cantautore, qual è la tua posizione nei confronti dei talent show? Faccio il cantautore e per me comunicare significa aver qualcosa da dire, trovare il modo di dirlo e sperare che qualcuno lo colga. Non sono né favorevole, né contrario ai talent, però mi piacerebbe ci fosse un talent delle canzoni e non delle voci, perché questi programmi televisivi innalzano soltanto alcune capacità vocali e nient’altro. Per questo sono lontani dal mio modo di vivere la canzone. Forse in Italia si è propensi a farsi affascinare dalle voci, però se si desse importanza maggiore alle canzoni in tv, li vedrei volentieri. I talent di oggi si potrebbero definire come i ‘talent del muscolo più lucido’.
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mercoledì 20 aprile 2011
Chiara Canzian: “Con ‘Il mio sangue’ esorcizzo una storia d’amore finita male”
‘Il mio sangue’ è un titolo che evoca una situazione di forte sofferenza e dolore. Quali brani senti di aver scritto proprio con il sangue?
La canzone che dà il nome al disco, per esempio, è la sintesi di questi due anni di mio compatimento emotivo. Un altro brano che mi prende molto è Tra la gente, più pop ma con un testo abbastanza struggente. Tutti i testi che ho scritto riguardano esperienze che mi hanno toccato da vicino.
Ha avuto un ruolo importante per te lo scrivere? Ha alleviato le tue sofferenze?
Sì, sicuramente il disco mi ha permesso di esorcizzare il dolore e di sfogarmi. Infatti, ho espresso in musica tutto ciò che ho vissuto e ho provato. Ho raccontato, insomma, tutto ciò che non mi veniva spontaneo dire a voce.
Nei tuoi brani parli molto di sentimenti e soprattutto dell’amore, che presenti con un’accezione negativa.
Il tutto nasce da alcune mie esperienze personali, legate soprattutto a una storia d’amore recente, che mi ha ‘ucciso’ psicologicamente. Tuttavia, sono consapevole che se non avessi vissuto questo episodio della mia vita, benché triste, non sarei mai riuscita ad arrivare a questo disco. Ho persino ringraziato, proprio ieri tramite un sms, colui che mi ha fatto soffrire. In amicizia, fortunatamente, sono contenta: ho tre amiche di cui mi fido ciecamente e penso che averne tre come le mie sia già una cosa rara.
Ne ‘Il mio sangue’, oltre ai brani scritti da te, ci sono delle collaborazioni. Vuoi parlarcene?
La maggior parte dei brani li ho scritti da sola; lo stesso vale per gli arrangiamenti. Tuttavia, su Vertigini ho lavorato con Pierluigi Ferrantini dei Velvet al testo e con Lele Spedicato dei Negramaro alla musica. Parla con me, invece, è un brano regalatomi da Pier dei Velvet. Inoltre, il mio chitarrista, Valerio De Paola, ha curato gli arrangiamenti per archi e piano, anche se io ho fatto tutto il resto e ho dato in prima persona le direttive alla mia band, senza snaturare il loro stile.
Nella produzione del tuo cd sono nate prima le parole o la musica?
Solitamente, ad eccezione di Senza se e E ti sento, nasce prima la musica, perché mi viene molto più facile comporre prima la melodia e poi il testo di conseguenza, non appena arriva l’ispirazione.
Sei soddisfatta del tuo lavoro?
Sì, molto, perché sono consapevole che il cd è esattamente la fotocopia di me stessa e nasce da due anni di ricerca intensa e necessaria. Ho inziato a scrivere i brani nel 2009, lo stesso anno in cui ho presentato al Festival di Sanremo Prova a dire il mio nome.
Che posizione assume il nuovo disco rispetto a quello precedente?
‘Il mio sangue’ ne è l’antitesi; si allontana molto dal mio disco d’esordio per le sue sfumature. Mi sono mossa verso una direzione più definita, più mia e in qualche modo più intima. Certamente, non rinnego il mio primo lavoro, ma penso che non mi rappresenti del tutto, essendo frutto di diverse influenze ed essendo nato in un periodo in cui non avevo ancora uno stile definito.
Quando hai iniziato a comporre musica?
All’età di 14 anni, quando rimasi totalmente folgorata da Jeff Buckley, che è tutt’oggi il mio mito e il mio mentore musicale. La sua forte influenza si può rintracciare anche nel mio ultimo lavoro, che riprende molto il suo stile, sia a livello di tensione emotiva, sia armonicamente poiché gioca parecchio, non solo sul La minore e il Mi minore, ma anche sul Si bemolle, sul Fa e sul Mi bemolle. La mia sonorità è scarna e rarefatta e perciò si può avvicinare alla sua.
Le tue canzoni potrebbero accompagnare qualcuno nei momenti difficili. Ci sono brani di artisti italiani che hanno avuto lo stesso effetto con te?
Di recente, mi sento molto vicina all’ultimo disco dei Negramaro, sia nei contenuti, sia dal punto di vista sonoro e stilistico. Inoltre, un brano che apprezzo molto è Attesa e inaspettata di Niccolò Fabi.
Quale pubblico pensi di raggiungere con ‘Il mio sangue’?
Voglio raggiungere tutti quelli che mi stanno intorno, a partire dai miei genitori, perché voglio farmi conoscere e scoprire meglio anche da loro. Spero vivamente che qualcuno si possa riconoscere nel mio lavoro e apprezzarlo: dalla ragazzina di 14 anni alla prima delusione d’amore, alla donna cinquantenne che si trova di fronte a un divorzio, perché l’amore può essere vissuto, alla fine, con la stessa emozione e intensità a qualsiasi età. Sono molto contenta quando durante i live riesco ad attirare l’attenzione delle persone e vengo avvicinata dai fan.
Articolo su Newsmag.it: NewsMag.it
lunedì 4 aprile 2011
‘Ciak si canta’, Francesco Facchinetti e Belen Rodriguez alla conquista di Rai Uno
L’edizione 2011, trasmessa in diretta dall’auditorium Rai di Napoli, vedrà alla conduzione Francesco Facchinetti e Belen Rodriguez, che costituiscono la coppia più giovane mai andata in onda in prima serata.
Francesco Facchinetti, uscito vincente dall’esperienza di ‘X-Factor’, ha spiegato che spera vivamente di arrivare, attraverso ‘Ciak si canta’, ai giovani e che il pubblico possa divertirsi e stupirsi per la bravura degli attori, degli sportivi e dei personaggi dello spettacolo che si esibiranno nelle otto puntate previste. Nello show sarà presentata “la quarta dimensione della musica, cioè la musica che si guarda, poiché la musica non solo si canta, suona ed ascolta”. Ogni serata sarà contraddistinta da una specifica tematica e dalle performance di 8 artisti, che interpreteranno delle cover di brani a loro scelta.
Nella prima puntata, il cui tema dominante sarà quello del divertimento, si esibiranno Barbara De Rossi con Tu vuo’ fa’ l’americano, Enzo Decaro con Ciccio Formaggio, Anna Falchi con Mambo italiano, Enrico Ruggeri con Eri piccola, Max Giusti con La vita è tutto un quiz, Tricarico con L’italiano, Paolo Meneguzzi con Nella terra dei Cachi e Riccardo Caruso con Ma la notte no. Un Caruso, 110 anni dopo l’esibizione di Enrico Caruso, quindi, tornerà sul palco napoletano. Nelle varie serate, anche Belen canterà davanti al pubblico dell’Auditorium, interpretando dei brani, in lingua spagnola, italiana e in dialetto napoletano. La showgirl, scelta dopo il successo di Sanremo, ha espresso tutta la sua contentezza nel lavorare insieme a Facchinetti e ha dichiarato di sentirsi davvero a suo agio, visto il suo amore per il canto e la danza.
Un angolo del format sarà anche dedicato ai primi filmati che hanno costituito la storia della musica italiana dal ’61 al ’64, per far sì che tutti possano ricordarsi un po’ del passato musicale della nostra nazione, “terza per diffusione nel mondo, dopo quella inglese e spagnola”. Torneranno in tv anche degli strumenti definiti un po’ vintage dallo stesso Facchinetti, come il cinebox e l’applausometro, che fu utilizzato 55 anni fa per la prima volta a Napoli da Enzo Tortora. Saranno, in realtà, strumenti nuovi per coinvolgere in modo diverso il pubblico.
Tutti i videoclip trasmessi sono stati realizzati da famosi film maker, affiancati da importanti istituti di cinematografia, e saranno commentati da un volto noto di Rai 1, Sonia Grey, da una rappresentante del mondo dello spettacolo, Amanda Lear, e dall’ex batterista dei Pooh, Stefano D’Orazio. Sarà presente anche lo psicoterapeuta Luigi de Maio, che racconterà il perché alcune canzoni sono diventate colonne sonore della nostra vita e spiegherà le emozioni che i vari video “suscitano nell’immaginario privato e collettivo”. Il tema della seconda puntata sarà la festa, mentre la terza sarà dedicata alle canzoni sexy e maliziose. L’ultima, invece, decreterà il vincitore.
“Ciak…si canta!” è un programma realizzato da Raiuno con la LDM Comunicazione. La regia è di Franco Bianca.
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giovedì 31 marzo 2011
‘The platinum collection’, tutta Alice in un triplo cd
‘The platinum collection’ è caratterizzata da 54 brani, scelti dalla stessa Alice, che raccontano il suo percorso artistico a partire dal 1972, quando con l’album ‘Il mio cuore se ne va – Un giorno nuovo’ l’artista ottenne diversi riconoscimenti e apprezzamenti da parte del pubblico.
All’interno del triplo cd, oltre ai duetti con Franco Battiato, Morgan, Peter Hammil e Stefan Waggershausen, si trova anche un brano inedito: una nuova versione di ‘Open Your Eyes’, cantata nel 1998 in coppia con Skye Edwards, ma adesso reinterpretata dalla sola Alice.
Alice si è avvicinata alla musica all’età di 8 anni, partecipando per la prima volta al Festival di Sanremo nel 1972 con ‘Il mio cuore se ne va’ di Memo Remigi. Il Festival lo vincerà 9 anni dopo, nel 1981, con la celeberrima ‘Per Elisa’, uno degli esempi più alti della sua fortunata collaborazione con Battiato. Tra i suoi ultimi lavori ricordiamo ‘God is my DJ’, del 1999, e ‘Lungo la strada’, cd live del 2009.
Articolo su: NewsMag.it
mercoledì 30 marzo 2011
Radiazioni dal Giappone? Rischi e soluzioni
Perciò anche se i danni sono ancora da stimare, poiché non si conosce molto bene la portata del disastro nucleare, adesso la cosa che spaventa di più non è tanto la nube, ma il cibo. Infatti, il Ministero della Salute ha annunciato più controlli “sui prodotti di origine animale e non animale provenienti dalle aree colpite” e Carlo Petrini, presidente di Slow Food, in occasione della presentazione della nuova edizione di Slow Fish, che si terrà a maggio, a Genova, non ha esitato a dichiarare che non deve essere più importato pesce dal Giappone, poiché le acque del mare nei pressi delle coste sono caratterizzate da un’alta presenza di plutonio.
Secondo gli studiosi, se le sostanze inquinanti passassero nella catena alimentare potrebbero provocare effetti dannosi, che, ovviamente, non sarebbero immediati qui da noi, lontano dalla fonte radioattiva, ma si svilupperebbero nel tempo: tumori, impotenza, sterilità e creazione di feti malformati. Quindi, come ribadiscono gli esperti, non vedremo più cibo importato dal Giappone sulle nostre tavole, per un periodo non ancora definito.
Articolo su: ItaliaNotizie.it
martedì 29 marzo 2011
BlanchardRicciardelli, britpop all’italiana
Leonardo Martera (batteria), Lorenzo Piscopo e Fabrizio Consoli (chitarra), Andrea Cozzani (basso), Marco Baroni (tastiere), insieme a Adrian Blanchard e Fabrizio Ricciardelli lavorano al progetto sotto l’etichetta discografica Rai Trade. Gli arrangiamenti per archi sono di Lorenzo Piscopo e Leonardo Ghiglia e la produzione dello stesso Piscopo. Newsmag.it, in vista della pubblicazione del nuovo album, ha colto l’occasione per intervistare il duo fiorentino.
Quando è nata la vostra passione per la musica e quando il vostro duo?
Il nostro duo nasce grazie alle capacità intuitive di Leonardo Beglieri, l’amico comune fotografo senza il quale non esisteremmo: è lui, infatti, che scatta le nostre meravigliose foto e gira i nostri videoclip. Leonardo sapeva della nostra comune passione per la musica e una sera ci fece incontrare. Era la fine degli anni Novanta e in un’estate fiorentina ci ritrovammo a suonare le canzoni della nostra vita, quelle che ti restano appiccicate addosso, quelle che non scordi mai. Ci accorgemmo che sentivamo e suonavamo le stesse cose, o meglio che le canzoni che amavamo erano le stesse che avevano percorso le nostre vite distanti, una in Inghilterra a Leeds e l’altra in Italia a Firenze. Capimmo che le nostre passioni potevano essere naturalmente tradotte in musica. E così è stato.
C’è stata un’esperienza caratterizzante che vi ha fatto decidere di lavorare insieme?
Era l’estate del 2003 e avevamo un concerto in duo acustico in Piazza Santo Spirito a Firenze. Suonavamo cover dei Beatles. L’atmosfera era straordinaria e la facciata della chiesa, magistralmente progettata dal Brunelleschi, rendeva tutto più facile. All’inizio del concerto c’erano ad ascoltarci un pugno di persone: alla fine della serata la piazza era gremita e non ci facevano più smettere di suonare. L’amalgama delle nostre due voci si era perfezionata e cominciava a trasmettere emozioni. Da lì dovevamo andare avanti e la scelta di cominciare a scrivere canzoni originali è stata immediata. L’inverno successivo avevamo scritto le 10 canzoni che avrebbero composto ‘London Bound’, il nostro album di esordio, pubblicato su iTunes da Rai Trade nell’aprile del 2010.
In che circostanze è nato il vostro ultimo album?
Il nostro ultimo album, ‘Love Be Here’, nasce grazie a Rai Trade e soprattutto a Dino Piretti e a Mauro Buttinelli, che ci hanno dato lo stimolo per scrivere nuove canzoni. Quando infatti, per merito di Angelica Dalgas e Alba Calia, ci siamo ritrovati a Roma per definire il contratto per ‘London Bound’, sono stati Dino e Mauro a chiederci se avevamo materiale nuovo da pubblicare a ruota. Mentre registravamo ‘Love Be Here’ dovevamo ancora concludere la promozione di ‘London Bound’. Per concludere il primo capitolo musicale della nostra vita la figura cruciale è stata ancora una volta Leonardo Beglieri: ci ha proposto di girare il video di London Bound e quello di Take Care Where You Land, che sono stati pubblicati su You Tube. Sono i nostri primi due singoli.
Il tema principale del vostro album, come si evince dal titolo, è l’amore…
Il titolo dell’album in origine era ‘Bound’, una parola ambigua che significa ‘legato assieme’ o ‘destinato a’, due qualità irrevocabili dell’amore sia che tu sia innamorato o meno. London è stata aggiunta come reazione spontanea all’elezione a Presidente di Silvio Berlusconi (“destinazione Londra”). Questo ha donato una caratteristica curiosa a una canzone che parla della voglia di non abbandonare la città dove vive la donna che si ama, mentre allo stesso tempo si ha la voglia di tornare in segno di protesta.
Che messaggio volete trasmettere a chi vi segue?
Utilizzando le parole della nostra musa, “La vita è troppo breve e non c’è tempo per affannarsi e litigare, amico mio”.
Dove sono stati registrati i vostri dischi?
‘London Bound’ è stato registrato al Bass Recording Studio di Bagno a Ripoli, vicino a Firenze. Le voci sono invece state registrate da Lorenzo Piscopo nell’home studio di Andrea Mariotti in Piazza Signoria. A questo primo disco hanno partecipato Leonardo Martera alla batteria, Andrea Cozzani al basso, Marco Baroni alle tastiere e Lorenzo Piscopo e Fabrizio Consoli alle chitarre. La produzione musicale è stata interamente affidata a Lorenzo Piscopo. Il prossimo disco, ‘Love Be Here’, è stato invece interamente registrato e prodotto da Lorenzo Piscopo nel suo studio di Settignano, nella campagna fiorentina.
State lavorando ad altri brani o per ora volete godervi questo traguardo?
Il nostro è un flusso compositivo continuo. Le nostre vite, quella di architetto e di professore di storia del rinascimento, sono da sempre legate, e adesso lo sono ancora di più, alla musica. Sono soprattutto legate alla composizione di canzoni. Lavoriamo sempre a quattro mani seguendo un equilibrio, basato sul rispetto reciproco, ormai consolidato. Siamo l’uno il produttore artistico dell’altro. Quando l’uno porta un’idea, l’altro la raffina perfezionandola. Nascono grazie a una grande complicità tra di noi. Il nostro principale obiettivo è quello di scrivere belle canzoni. Ecco perché già in questo momento, prima che esca il nostro secondo disco, stiamo già scrivendo le canzoni per il nostro terzo disco, che, sospetto, sarà ancora più bello del primo e del secondo. In fondo, il nostro obiettivo, quando abbiamo iniziato, non era quello di mettere le nostre facce sui nostri pezzi: è stata Rai Trade a decidere di pubblicare le nostre canzoni con le nostre facce. Noi volevamo soltanto scrivere canzoni per altri.
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venerdì 25 marzo 2011
Andrea Romano, a metà aprile esce ‘Quante stelle un solo cielo’
‘Quante stelle un solo cielo’ è caratterizzato da undici brani, di cui sette arrangiati dal maestro Umberto Iervolino (Mondo, Poi, Da te per me, Solo un passo, Dimmi, Marilù, Lasciami), tre dai Kaufman (Se io fossi vento, Una piccola stella, Quando io saprò) e la cover di Ti lascio una canzone, omaggio a Gino Paoli, da Paolo Costola.
“Parole e musica nascono, per quanto mi riguarda, quasi sempre insieme – ha dichiarato Romano – Mi metto al pianoforte, comincio a suonare qualcosa, trovo una melodia, e subito si intersecano parole e frasi che non trovo nella memoria. Nuove e sconosciute”. Andrea Romano è stato pilota di auto da rally e imprenditore. A 36 anni ha deciso di dedicarsi interamente all’arte e alla musica. E’ anche fondatore della Penthar Music, la sua giovane etichetta indipendente.
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giovedì 24 marzo 2011
Con ‘The Most Incredible Thing’ i Pet Shop Boys si ispirano ad Andersen
‘The Most Incredible Thing’, ispirato alla novella dello scrittore Hans Christian Andersen e nato su richiesta dell’ex primo ballerino del Royal Ballet Ivan Putrov, è un’opera costituita da tre atti. Il primo atto fu realizzato nell’autunno del 2008 con la collaborazione del coregrafo Javier De Frutos, dello sceneggiatore Matthew Dunster e di Sven Helbig, che ne creò le parti per l’orchestra combinandole con i suoni elettronici.
Alla fine dello scorso anno, ‘The Most Incredible Thing’ è stato registrato in Polonia con la Wroclaw Score Orchestra. Quest’opera richiama all’attenzione di tutti, nel periodo burrascoso della nostra storia, la vecchia speranza di Andersen, poiché rappresentava per lo scrittore una parabola di speranza e la vittoria del bene sul male.
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lunedì 21 marzo 2011
Mirsada, rock sotto la Mole
Quando è nato il vostro gruppo e la vostra passione per il rock?
I Mirsada sono nati almeno 10-12 anni fa a Torino e con loro è nata la passione per il rock. Con il passare del tempo, sono cambiate tante cose: prima di tutto noi, poi il nostro modo di scrivere i pezzi e di raccontarci attraverso le canzoni. Fondamentalmente abbiamo sempre fatto rock, declinato però in maniera diversa. Il rock è sempre stato il nostro genere di riferimento.
Stasera presentate il vostro nuovo singolo Ironic Lady. Com’è nato?
Il pezzo nasce dopo qualche mese di lavoro in studio, grazie alla collaborazione di Nino Azzarà, che lavora con noi da molto tempo e che ha curato la produzione di questo brano e di altri che seguiranno.
Chi è questa ‘Ironic Lady’?
La canzone racconta la storia di una ragazza, ironica, ribelle, che stuzzica un po’ gli uomini, anche quelli impegnati, e cerca vari escamotage per conquistarli. E’ una metafora per parlare in generale di quello che ci sta intorno, un po’ come facciamo in tutti i nostri pezzi. Ci è sempre piaciuto raccontare le piccole cose, chiaramente declinandole in chiave rock.
Nel brano fate riferimento a qualche ragazza in particolare o il personaggio nasce dal frutto della vostra immaginazione?
Più che a una ragazza in particolare, ci riferiamo a una tipologia di ragazza: quella un po’ ribelle che cerca di conquistare in maniera graffiante e sexy l’uomo. Rappresenta la figura di una donna rock e trasgressiva, che lascia il personaggio maschile senza fiato e lo conquista, arrivando a ucciderlo psicologicamente. Ironic Lady è un pezzo molto frivolo, privo di sofisticazione, non troppo serioso.
Di solito voi cantate in inglese. Come mai avete deciso di esprimervi anche in italiano?
Diciamo che abbiamo voluto avvicinarci al nostro pubblico. La decisione di cantare in italiano è stata non solo una svolta, ma anche una necessità per riuscire a comunicare meglio con chi ci segue. La scelta di scrivere in inglese, invece, nasceva dall’idea di usare un linguaggio universale e questo ci ha portato ad avere risultati importanti. Infatti, abbiamo pubblicato il singolo Run to me in Inghilterra, un anno e mezzo fa, e abbiamo avuto diverse opportunità da quelle parti. Ma resta il fatto che il nostro punto di riferimento è l’Italia, perciò Ironic Lady d’inglese ha solo il titolo.
C’è un gruppo del passato o del presente che avete preso come termine di paragone?
Non ci interessa avere un modello di riferimento, vogliamo fare solo quello che sentiamo. Tuttavia, gli anni ’80 sono stati molto importanti per noi. Pensiamo che chi ama gruppi come gli U2, The Cure e i Simple Minds sicuramente potrebbe seguire anche i Mirsada.
Quali sono i vostri progetti per il futuro?
A Torino dal vivo ci muoviamo parecchio. Talvolta ci esibiamo anche in playback, come faremo stasera. Tuttavia, ci piacerebbe trovare un’etichetta discografica o un produttore che investa economicamente sul nostro progetto. E’ un momento molto complicato, non solo per noi, ma anche per altri gruppi che non trovano gli spazi per emergere. Per il momento ci divertiamo e facciamo quello che riteniamo più giusto.
State dedicando del vostro tempo alla realizzazione di altri pezzi?
Abbiamo lavorato e stiamo già lavorando su nuovi pezzi, che usciranno tra breve attraverso diversi canali. Inoltre, stiamo anche facendo un remix del nostro ultimo singolo, grazie alla collaborazione di Flavio Ferri, che ha contribuito nel creare una versione house chemical di quest’ultimo: Ironic Lady è comunque un’apripista che testimonia un nuovo percorso del gruppo.
Avete creato un videoclip di Ironic Lady?
Il video è già uscito un paio di mesi fa. Prossimamente però uscirà il video del remix.
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giovedì 17 marzo 2011
Niccolò Agliardi, il 21 marzo esce ‘Non vale tutto’
Questo lavoro contiene il reading ‘L’ultimo giorno d’inverno’, dedicato dal cantautore milanese alla sua città: un suggestivo video, prodotto da Cromazoo e girato nel Parco Indro Montanelli di Milano, è interpretato da Ivan Olita e Susanna Giaroli, con la partecipazione di Elisa Petrolo, Lorenzo Biagiarelli e lo stesso Agliardi.
Per quanto riguarda ‘Mi manca da vicino’, Niccolò ha spiegato che il singolo “è una piccola rivincita” su se stesso, poiché faceva parte del suo primo album ’1009 giorni’, pubblicato nel 2005: “Mi manca da vicino è un brano che inizialmente non fu molto considerato, ma che poi venne riscoperto e riapprezzato, e perciò l’ho riarrangiato”.
Durante la sua carriera artistica, dopo il successo radiofonico con il programma di Radio 2 ‘Buenos Aires 14′, Agliardi è stato tra i protagonisti dello spettacolo teatrale ‘Ostinati e Contrari’, un omaggio alla poetica di Fabrizio De André. Inoltre ha ricevuto un riconoscimento, durante la cerimonia di consegna degli Ascap Latin music Awards, per la versione spagnola del brano ’Invece no’, premiato nella categoria ‘Miglior Pop Ballad’. Ora riappare sulla scena musicale e il suo singolo è in rotazione radiofonica dall’11 marzo.
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martedì 15 marzo 2011
Musica Nuda: Magoni e Spinetti ora sono ‘Complici’
E’ questa la dimensione artistica che ha il nuovo album di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, che esce oggi sotto il nome di ‘Complici’. Il duo, formatosi otto anni fa e conosciuto come Musica Nuda, presenterà il nuovo lavoro, in questi giorni, nei principali store italiani. Oggi, ad esempio, i due artisti si troveranno alle ore 18.30 alla Feltrinelli di Milano – Stazione Centrale; il 16 marzo, alle ore 18, saranno alla Feltrinelli di Roma in via Appia Nuova 427, e il 18 marzo, alle ore 17, si esibiranno alla Feltrinelli di Firenze di via De’ Cerretani.
Come hanno annunciato gli stessi Magoni e Spinetti, rispettivamente voce e contrabbasso, ‘Complici’ è un disco sobrio che non punta al virtuosismo, ma solo a trasmettere messaggi ed emozioni all’ascoltatore. Inoltre, il titolo dell’album nasce dall’espressione dal rapporto di complicità che si è creato tra loro nel corso della carriera artistica come Musica Nuda e delle loro esibizioni in giro per il mondo.
Il duo ha aggiunto: “Complici è sì il titolo di una canzone di Carlo Marrale e Bruno Lauzi, ma per noi è anche la parola in sé che ha assunto un significato particolare che va oltre quello del testo dei due autori”. Il progetto discografico contiene 11 tracce inedite e 3 cover, di cui due in lingua francese (Mirza di Nino Ferrer e Mon Amour di H. Salvador) e una in lingua italiana, Felicità di Lucio Dalla.
Tra le collaborazioni presenti in questo lavoro, figurano i nomi di Pacifico, Max Casacci dei Subsonica, Alessio Bonomo e Al Jarreau, Sylvie Lewis e Luigi Salerno. La lunga serie di concerti che porterà Magoni e Spinetti in giro per il mondo partirà il 17 marzo da Roma, presso l’Auditorium Parco della Musica.
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lunedì 14 marzo 2011
Amore, relazioni, partner? Un consiglio da un famoso Love Coach
Inoltre, talvolta, è anche difficile mantenere viva una relazione, che dopo un po’ di anni rischia di trasformarsi in una noiosa abitudine o in una perenne incomprensione.
Tuttavia, non dobbiamo sentirci demoralizzati.
Una soluzione c’è e il tutto dipende anche da come comunichiamo e dal rapporto che abbiamo con noi stessi.
E’ questo ciò che spiega e insegna il Dott. Massimo Taramasco e noi abbiamo deciso di intervistarlo.
Massimo Taramasco, ideatore della IDS (Ingegneria della Seduzione) e esperto di comunicazione, sentimenti e crescita personale, organizza seminari, corsi di Comunicazione Seduttiva Subliminale e speed dating, nelle città di Torino, Genova e Savona.
1) Che cos’è la seduzione e che ruolo gioca nella vita di ogni giorno?
“Seduzione è sinonimo di coinvolgimento emotivo ed è fondamentale non solo nelle relazioni sentimentali, ma anche in tutte le relazioni della vita. La regola di base è far sì che la forza della seduzione, ossia che la forza del desiderio, sia molto più elevata rispetto alla forza della ragione, poiché la volontà andrà nella direzione della forza più trainante.”
2) Come bisogna approcciarsi all’amore?
“Bisogna approcciarsi all’amore, imparando a gestire le emozioni, lasciandosi coivolgere sul piacere e non sulla sofferenza emozionale.
L’amore non gestito è un impeto che emerge da quanto di più sotterraneo esista in noi, e, affiorando alla superficie, ci travolge, come uno tzunami. Solo imparando a gestirlo si può sperare di vivere bene le relazioni sentimentali.”
3) Come si fa a comprendere se un partner è realmente innamorato?
“Dalla sua comunicazione non verbale e dai suoi comportamenti. Quando si è innamorati si invertono i codici di piacere e sofferenza. Infatti, ciò che si trova di solito sgradevole da fare, da non innamorati, diventa assolutamente gradevole da innamorati.”
4) E’ possibile far innamorare qualcuno noi?
“Sì, certo, imparando ad appagare le sue esigenze emotive e non le sue esigenze logiche. Se facciamo ciò che l’altro ci chiede, in modo esplicito, diventiamo amici. Ricordatevi: agli amici si chiede, agli amanti si offre!”
5) Partecipare ad uno speed-dating: pensi possa essere un’opportunità per trovare un compagno?
“E’ sicuramente utile per fare conoscenze, ma è anche un’occasione importante, per imparare a coltivare la propria autostima e gestire le proprie ed altrui emozioni. Potremmo dire che si potrebbe anche considerare come una gavetta, per arrivare pronti al momento in cui si incontrerà una persona che ci interessa.”
6) Cosa spinge un partner a tradire?
“L’essere umano ha esigenze di istituzione, ma anche di trasgressione: il tradimento è la modalità per procurarsi emozioni rapidamente.
Ma anche l’innamorarsi di chi tradisce o di chi è impegnato può essere un’esigenza.
Ad esempio, ci sono molte donne che si innamorano del marito di un’altra donna e passano così, anni e anni, nel ruolo di amante: ovviamente, sperando che mantenga la promessa fatta di lasciare la moglie.
…Moglie che dice di non amare più e con cui dice anche di non fare più sesso da tempo.
Queste storie sono storie di donne, che vivono e soffrono nell’ombra.
Tuttavia, purtroppo, sono loro le artefici della loro sofferenza: continuano a credere - invano - o, sarebbe meglio dire, a far finta di credere, in modo quasi ossessivo, che lui lascerà la moglie!”
7) Come si fa a mantenere nel tempo una relazione di coppia? Che consigli puoi darci?
“Il rapporto di coppia non è supportato nè da meccanismi innati, nè da meccanismi di natura filogenetica (di evoluzione della specie), nè da meccanismi di natura ontogenetica (di evoluzione dell’essere umano).
Gestire e mantenere nel tempo un rapporto di coppia implica una attività volontaria, che se presa e vissuta nel modo giusto può essere comunque piacevole.
Il rapporto va coltivato e alimentato con la seduzione.
Bisogna tener presente, tuttavia, che le relazioni durano nel tempo però soltanto se riescono soddisfare, almeno qualcuno dei bisogni fondamentali dell’essere umano: fisiologici, di sicurezza, affettivi, di stima, sociali, autorealizzazione.
Una relazione deve garantire, secondo questo principio: sessualità, sicurezza, affetto, socializzazione, dialogo.
I bisogni devono essere soddisfatti, sì, ma non al 100%, poiché in caso così fosse verrebbe completamente a mancare la componente di desiderio.”
Articolo su: Italianotizie.it
martedì 1 marzo 2011
‘Maurizio Costanzo Talk’, dal 7 marzo su Rai Due
La trasmissione, scritta con Luisella Testa, Pierluigi Diaco ed Enrico Vaime, si svilupperà sulla stessa linea del ‘Maurizio Costanzo Show’, con interviste e confronti su tematiche di attualità in un clima sereno e tranquillo. Il conduttore, che sarà affiancato durante questa avventura da Ingrid Muccitelli, ha dichiarato di essersi sempre “confrontato con collocazioni orarie difficili” e che la vera sfida sarà proprio “nel convincere un pubblico a cominciare a seguirlo”, giorno dopo giorno. Infatti, il format andrà in onda nella fascia preserale, che precede i tg, per soli 55 minuti.
Inoltre, presenterà una novità rispetto agli altri programmi della tv generalista: darà molta attenzione agli internauti con cui instaurerà un rapporto interattivo. La trasmissione si concluderà con ‘Accadrà domani’, uno spazio all’interno del quale Enrico Vaime e Maurizio Costanzo fantasticheranno su eventi o occasioni impossibili.
Articolo su: NewsMag.it
VI Stagione della Prevenzione: portiamo i nostri cuccioli dal veterinario
Tuttavia, fare un controllo almeno una volta all’anno è necessario ed è raccomandato dall'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani, anche soltanto per aumentare la prospettiva di vita del nostro animale domestico.
Per questo motivo, la Hill's Pet Nutrition con l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) e con il patrocinio della Federazione Nazionale Ordini Veterinari, ha organizzato la Sesta Stagione della Prevenzione, che permetterà a tutti, nel mese di marzo, di prenotare ed effettuare una visita gratuita per i propri animali di compagnia.
Il veterinario si metterà a disposizione dei piccoli pazienti, come durante qualsiasi visita di routine, e darà ai padroni, oltre che delle notizie sulla condizione di salute dei loro cani e gatti, anche diversi consigli sulla loro alimentazione, sull’igiene e sulla loro educazione.
"La prevenzione veterinaria - ha spiegato Carlo Scotti, presidente di Anvi - è un traguardo culturale a tre: proprietario, animale e medico veterinario. Per il tramite dell'animale, il medico veterinario entra in relazione con la società e agisce sui suoi diritti e sui suoi bisogni, diventando un mediatore imprescindibile del rapporto uomo-animale. Questo traguardo culturale - ha precisato Scotti - va di pari passo con il progressivo innalzamento della considerazione etica e giuridica dell'animale e delle conoscenze scientifiche".
Per prenotare una visita gratuita: 800189612 o StagioneDellaPrevenzione.it
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