Stanno continuando ancora oggi le ricerche dello sciatore killer, che ieri, il giorno di Natale, a mezzogiorno circa, ha travolto, scendendo giù per le montagne, ad una velocità estrema e spericolata, un uomo di 51 anni, uccidendolo.
Il tutto è successo ad Obereggen, in Alto Adige, quando l’uomo, che stava festeggiando con la figlia e sulle piste, in una giornata di sole, il giorno di Natale, è stato colpito violentemente alle spalle.
L’impatto è stato mortale.
Infatti, nonostante gli immediati soccorsi dalla Croce bianca, che è intervenuta prontamente sul posto, il cinquantunenne è morto all’ospedale di Bolzano, a causa delle gravi lesioni riportate su tutto il corpo.
Da subito, perciò, sono iniziate le ricerche del pirata della neve, che, non si è nemmeno degnato di fermarsi per aiutare la sua vittima, rimasta inerme e ferita.
Tuttavia la descrizione sommaria della figlia e di alcuni testimoni non sono state ancora sufficienti per permettere l'identificazione dello sciatore, che per ora è riuscito a fuggire abilmente dal luogo del delitto.
Purtroppo a scapito delle ricerche è stato anche l’orario in cui è accaduta la tragedia.
In effetti a quell’ora le piste erano semi-deserte, perché non c’erano ancora tanti sciatori, tuttavia i carabinieri hanno lanciato ancora un appello, richiedendo a coloro che potrebbero essere a conoscenza di qualsiasi ulteriore dettaglio di farsi avanti.
Italianotizie.it
venerdì 26 dicembre 2008
martedì 23 dicembre 2008
Alla Coop: no alcolici ai minori
Il bere alcolici è un'abitudine che si sta diffondendo anche tra i più giovani, che non esitano ad acquistare bevande di questo tipo neppure nei supermercati. La Coop si oppone.
Sarà in vigore dal 1 gennaio 2009 il divieto imposto dalla Coop, che provvederà ad impedire a tutti i giovani al di sotto dei 18 anni di acquistare alcolici.
I rappresentanti Coop hanno dichiarato che la loro iniziativa si basa sull’analisi di dati tangibili, raccolti dall'Istituto superiore di sanità, che ha affermato che molti di quelli che abusano di alcool fino all’intossicazione o adottano comportamenti giudicabili a rischio, sono minorenni, anche al di sotto dei 14 anni.
La Coop così si assume e vuole assumersi l’onere di prendere un impegno attivo contro il consumo eccessivo di alcol da parte dei giovanissimi, che non esitano ad acquistare alcolici neppure nei supermercati.
A questa iniziativa di diniego si affiancheranno anche delle altre di sensibilizzazione che punteranno sull’informare i giovani dei rischi che possono incontrare attraverso l’uso-abuso di alcool.
Questa iniziativa si colloca quindi sulla stessa scia di quella presentata dalla Polizia Stradale e dall'Ania, che, rappresentati dallo slogan “brindo con prudenza”, stanno tentando di prevenire quell’uso eccessivo di alcool che può portare ad uno sbandamento totale e alla morte.
Il monitoraggio sulle vendite sarà effettuato dal personale di cassa che sarà appositamente formato e che si occuperà di chiedere carta di identità ai giovani che a prima vista risulterebbero minorenni e che si presenteranno alla cassa con degli alcolici.
La lega Coop ha aggiunto che spera, che lanciando questa "pietruzza", si favoriranno altri comportamenti in questa direzione e che ci sia anche l’emanazione una legislazione vera e propria in materia.
Italianotizie.it
Sarà in vigore dal 1 gennaio 2009 il divieto imposto dalla Coop, che provvederà ad impedire a tutti i giovani al di sotto dei 18 anni di acquistare alcolici.
I rappresentanti Coop hanno dichiarato che la loro iniziativa si basa sull’analisi di dati tangibili, raccolti dall'Istituto superiore di sanità, che ha affermato che molti di quelli che abusano di alcool fino all’intossicazione o adottano comportamenti giudicabili a rischio, sono minorenni, anche al di sotto dei 14 anni.
La Coop così si assume e vuole assumersi l’onere di prendere un impegno attivo contro il consumo eccessivo di alcol da parte dei giovanissimi, che non esitano ad acquistare alcolici neppure nei supermercati.
A questa iniziativa di diniego si affiancheranno anche delle altre di sensibilizzazione che punteranno sull’informare i giovani dei rischi che possono incontrare attraverso l’uso-abuso di alcool.
Questa iniziativa si colloca quindi sulla stessa scia di quella presentata dalla Polizia Stradale e dall'Ania, che, rappresentati dallo slogan “brindo con prudenza”, stanno tentando di prevenire quell’uso eccessivo di alcool che può portare ad uno sbandamento totale e alla morte.
Il monitoraggio sulle vendite sarà effettuato dal personale di cassa che sarà appositamente formato e che si occuperà di chiedere carta di identità ai giovani che a prima vista risulterebbero minorenni e che si presenteranno alla cassa con degli alcolici.
La lega Coop ha aggiunto che spera, che lanciando questa "pietruzza", si favoriranno altri comportamenti in questa direzione e che ci sia anche l’emanazione una legislazione vera e propria in materia.
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Torino: il bidello che ha massacrato due colleghe
Ha preso a sprangate due colleghe in preda ad un raptus di rabbia.
Era una persona irascibile e usava parole violente nei confronti di tutti, ma era anche una persona estremamente religiosa.
Era così Biagio La Porta, 50 anni, il bidello della scuola media Italo Calvino di Torino, che ieri mattina, alle 12.00 circa, in preda ad un raptus di rabbia, ha massacrato a sprangate in testa le due sue colleghe.
Le condizioni delle due donne sono tutt’oggi stazionarie.
Maria Catoggio, 41 anni, è stata ricoverata al Cto di Torino, dove è stata sottoposta ad un intervento chirurgico al cervello ed ora è in coma farmacologico.
Rosa Bianco, 40 anni, è stata ricoverata al Mauriziano per un trauma cranico.
Ora gli inquirenti stanno indagando per comprendere come si siano realmente svolti i fatti e per capire se il tutto poteva essere evitato.
L'uomo, appena compiuto il misfatto, non ha esitato a costituirsi alla polizia, visto che credeva che entrambe le donne fossero morte.
Da una prima ricostruzione si è dedotto che La Porta abbia colpito ripetutamente le due donne sul corpo con un attrezzo ginnico, all'interno della palestra della scuola, che si trova nel seminterrato. Il tutto perché aveva avuto con loro dei battibecchi per motivi di lavoro.
La Porta ha dichiarato alla Polizia:
"Da mesi quelle donne mi torturavano, non si poteva andare avanti così, tutto quello che facevo non andava bene, facevano sempre rapporto ai superiori. Invece a me toccava anche la loro parte di lavoro, mi esasperavano. Ho tentato in ogni modo di stabilire un buon rapporto con loro, ma si erano come coalizzate. Ho perso la testa, mi spiace immensamente per quel che ho fatto! Chiedo perdono a Dio."
Tuttavia gli studenti universitari che l'hanno visto uscire con le Forze dell'Ordine hanno affermato che l'uomo rideva e non sembrava alquanto pentito.
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Era una persona irascibile e usava parole violente nei confronti di tutti, ma era anche una persona estremamente religiosa.
Era così Biagio La Porta, 50 anni, il bidello della scuola media Italo Calvino di Torino, che ieri mattina, alle 12.00 circa, in preda ad un raptus di rabbia, ha massacrato a sprangate in testa le due sue colleghe.
Le condizioni delle due donne sono tutt’oggi stazionarie.
Maria Catoggio, 41 anni, è stata ricoverata al Cto di Torino, dove è stata sottoposta ad un intervento chirurgico al cervello ed ora è in coma farmacologico.
Rosa Bianco, 40 anni, è stata ricoverata al Mauriziano per un trauma cranico.
Ora gli inquirenti stanno indagando per comprendere come si siano realmente svolti i fatti e per capire se il tutto poteva essere evitato.
L'uomo, appena compiuto il misfatto, non ha esitato a costituirsi alla polizia, visto che credeva che entrambe le donne fossero morte.
Da una prima ricostruzione si è dedotto che La Porta abbia colpito ripetutamente le due donne sul corpo con un attrezzo ginnico, all'interno della palestra della scuola, che si trova nel seminterrato. Il tutto perché aveva avuto con loro dei battibecchi per motivi di lavoro.
La Porta ha dichiarato alla Polizia:
"Da mesi quelle donne mi torturavano, non si poteva andare avanti così, tutto quello che facevo non andava bene, facevano sempre rapporto ai superiori. Invece a me toccava anche la loro parte di lavoro, mi esasperavano. Ho tentato in ogni modo di stabilire un buon rapporto con loro, ma si erano come coalizzate. Ho perso la testa, mi spiace immensamente per quel che ho fatto! Chiedo perdono a Dio."
Tuttavia gli studenti universitari che l'hanno visto uscire con le Forze dell'Ordine hanno affermato che l'uomo rideva e non sembrava alquanto pentito.
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domenica 21 dicembre 2008
Io brindo con prudenza
Brindare con prudenza è una nuova campagna di sensibilizzazione contro le stragi del sabato sera.
E anche se magari un eco scherzoso potrebbe suggerirci "ma chi è questo prudenza?" non c’è da scherzarci su, perché sono troppe le vittime della strada.
Sono troppi gli incidenti e le stragi, che accadono il sabato sera e non, per colpa di una bevuta di troppo o per uso di stupefacenti.
E sono troppe di conseguenza le persone che hanno visto la propria vita spezzata, così, tutto d'un tratto, a causa di chi beve e decide di mettersi al volante in condizioni inadatte alla guida.
Perciò la Polizia Stradale e l'Ania, ossia la fondazione per la sicurezza stradale, hanno deciso di effettuare una campagna di sensibilizzazione denominata "brindo con prudenza", che ha come fine principale quello di prevenire gli incidenti stradali dovuti alla guida in stato d'ebbrezza.
La campagna di sensibilizzazione verrà e sta venendo presentata in questi giorni davanti a molti locali italiani, dove oltre ad essere distribuito materiale informativo e etilometri monouso per permettere ai giovani di misurare il proprio tasso alcolico, verrà anche richiesto ai medesimi di designare colui che rimarrà il più sobrio possibile, ossia colui che guiderà e accompagnerà a casa quelli che avranno bevuto un po’ di più durante la serata.
L’iniziativa, che per ora sta avendo il suo pubblico, è sfociata, in questi giorni, anche in alcune piazze del nostro paese, dove vengono e verranno distribuiti volantini sull’argomento e dove in alcuni casi verrà mostrato attraverso un simulatore come potrebbe essere una guida alterata, il tutto per rendere i cittadini più consapevoli dei rischi, che potrebbero incontrare in caso decidano di imbarcarsi in auto ubriachi o sotto l’effetto di droghe.
Ma il programma per incentivare una buona condotta non finisce qui.
Infatti sono stati previsti in tutte le città italiane maggiori controlli da parte della Polizia Stradale, che non solo sanzionerà gli indisciplinati, ma premierà anche con biglietti omaggio, per entrare in discoteca il weekend successivo, tutti coloro che risulteranno entro la soglia minima di alcool consentita, che è pari a 0,5 u.a.(unità alcoliche) per litro di sangue.
Quindi "brindiamo pure, ma facciamolo con prudenza".
Italianotizie.it
E anche se magari un eco scherzoso potrebbe suggerirci "ma chi è questo prudenza?" non c’è da scherzarci su, perché sono troppe le vittime della strada.
Sono troppi gli incidenti e le stragi, che accadono il sabato sera e non, per colpa di una bevuta di troppo o per uso di stupefacenti.
E sono troppe di conseguenza le persone che hanno visto la propria vita spezzata, così, tutto d'un tratto, a causa di chi beve e decide di mettersi al volante in condizioni inadatte alla guida.
Perciò la Polizia Stradale e l'Ania, ossia la fondazione per la sicurezza stradale, hanno deciso di effettuare una campagna di sensibilizzazione denominata "brindo con prudenza", che ha come fine principale quello di prevenire gli incidenti stradali dovuti alla guida in stato d'ebbrezza.
La campagna di sensibilizzazione verrà e sta venendo presentata in questi giorni davanti a molti locali italiani, dove oltre ad essere distribuito materiale informativo e etilometri monouso per permettere ai giovani di misurare il proprio tasso alcolico, verrà anche richiesto ai medesimi di designare colui che rimarrà il più sobrio possibile, ossia colui che guiderà e accompagnerà a casa quelli che avranno bevuto un po’ di più durante la serata.
L’iniziativa, che per ora sta avendo il suo pubblico, è sfociata, in questi giorni, anche in alcune piazze del nostro paese, dove vengono e verranno distribuiti volantini sull’argomento e dove in alcuni casi verrà mostrato attraverso un simulatore come potrebbe essere una guida alterata, il tutto per rendere i cittadini più consapevoli dei rischi, che potrebbero incontrare in caso decidano di imbarcarsi in auto ubriachi o sotto l’effetto di droghe.
Ma il programma per incentivare una buona condotta non finisce qui.
Infatti sono stati previsti in tutte le città italiane maggiori controlli da parte della Polizia Stradale, che non solo sanzionerà gli indisciplinati, ma premierà anche con biglietti omaggio, per entrare in discoteca il weekend successivo, tutti coloro che risulteranno entro la soglia minima di alcool consentita, che è pari a 0,5 u.a.(unità alcoliche) per litro di sangue.
Quindi "brindiamo pure, ma facciamolo con prudenza".
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sabato 20 dicembre 2008
Natale sulla neve, ma niente fuori pista
Dopo la nevicata record del 16 dicembre scorso, la situazione in Piemonte e in Valle d'Aosta è in via di miglioramento, ma c'è ancora paura per il rischio valanghe.
Riprenderanno a funzionare da domani alcuni degli impianti sciistici piemontesi e valdostani, che dopo la nevicata record del 16 dicembre scorso, erano rimasti chiusi per volere del capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, che li aveva fatti immediatamente presidiare.
Gli impianti che funzioneranno, a partire da domani, sono quelli di Sestriere, Sauze D´Oulx, Cesana-San Sicario, Clavière, Bardonecchia, Limone Piemonte, Mondolè Ski, La Thuile, Pila, Monterosa Ski e Breuil-Cervinia, tuttavia ci sono ancora delle zone off-limits, ossia inaccessibili per gli sciatori a causa dell’allarme valanghe, che ancora incombe nel nostro panorama montano, per via dell’innalzamento delle temperature.
Quindi, nonostante l’apertura di queste vie di fuga per tutti gli amanti della neve, che non vedevano l’ora di inaugurare questa stagione sciistica, non bisogna abbassare la guardia.
E gli amministratori comunali sono i primi che hanno preso tutte le precauzioni del caso.
Prima di tutto sono state emanate delle ordinanze di divieto e sono state previste delle multe molto salate per tutti gli sciatori indisciplinati, che decideranno di sciare in zone a rischio o di fare del fuori pista.
I gestori degli impianti, inoltre, hanno vietato l’apertura delle piste ad alta quota e hanno ribadito che "si può sciare solo sulle piste aperte, che sono le uniche sicure."
Per giunta è stato precisato che il soccorso non può essere garantito ovunque se non per via aerea, a causa dell’interruzione di alcune strade.
Di conseguenza gli sciatori spericolati sono costretti a limitare le proprie pretese e ad accontentarsi di quello che la montagna attualmente gli può offrire.
Però, come ha dichiarato il presidente della provincia di Torino, Antonio Saitta, i collegamenti principali sono assicurati e "la situazione è in costante miglioramento."
Italianotizie.it
Riprenderanno a funzionare da domani alcuni degli impianti sciistici piemontesi e valdostani, che dopo la nevicata record del 16 dicembre scorso, erano rimasti chiusi per volere del capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, che li aveva fatti immediatamente presidiare.
Gli impianti che funzioneranno, a partire da domani, sono quelli di Sestriere, Sauze D´Oulx, Cesana-San Sicario, Clavière, Bardonecchia, Limone Piemonte, Mondolè Ski, La Thuile, Pila, Monterosa Ski e Breuil-Cervinia, tuttavia ci sono ancora delle zone off-limits, ossia inaccessibili per gli sciatori a causa dell’allarme valanghe, che ancora incombe nel nostro panorama montano, per via dell’innalzamento delle temperature.
Quindi, nonostante l’apertura di queste vie di fuga per tutti gli amanti della neve, che non vedevano l’ora di inaugurare questa stagione sciistica, non bisogna abbassare la guardia.
E gli amministratori comunali sono i primi che hanno preso tutte le precauzioni del caso.
Prima di tutto sono state emanate delle ordinanze di divieto e sono state previste delle multe molto salate per tutti gli sciatori indisciplinati, che decideranno di sciare in zone a rischio o di fare del fuori pista.
I gestori degli impianti, inoltre, hanno vietato l’apertura delle piste ad alta quota e hanno ribadito che "si può sciare solo sulle piste aperte, che sono le uniche sicure."
Per giunta è stato precisato che il soccorso non può essere garantito ovunque se non per via aerea, a causa dell’interruzione di alcune strade.
Di conseguenza gli sciatori spericolati sono costretti a limitare le proprie pretese e ad accontentarsi di quello che la montagna attualmente gli può offrire.
Però, come ha dichiarato il presidente della provincia di Torino, Antonio Saitta, i collegamenti principali sono assicurati e "la situazione è in costante miglioramento."
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lunedì 15 dicembre 2008
Non mangi carboidrati? Allora stai attento alla tua memoria
Holly Taylor: "il cibo ha un effetto immediato sul comportamento cognitivo e le diete povere di carboidrati hanno un grande impatto negativo sul pensiero e sulla memoria."
Pasta, pane e patate: assumere carboidrati è fondamentale per mantenere la nostra memoria.
L'ha confermato, in questi giorni, lo studio di un’équipe oltreoceano, che, coordinata da Holly Taylor, ha analizzato cognitivamente e sottoposto a due diete differenti un campione di 19 donne, tra i 22 e i 55 anni.
I risultati, pubblicati dai ricercatori statunitensi sulla rivista Appetite, come si può immaginare dalla premessa, sono i seguenti:
Taylor ha notato empiricamente che le donne che erano state sottoposte ad una dieta povera di carboidrati avevano dimostrato dopo una settimana, attraverso test cognitivi di controllo, capacità di memoria e di reattività visiva ridotta rispetto alle donne che avevano continuato ad assumere regolarmente carboidrati.
Questo perché, come hanno spiegato gli studiosi, la mancanza di carboidrati pregiudica l'arrivo al cervello del glucosio, ossia dello zucchero, fondamentale per lo svolgimento delle funzioni mnemoniche e cognitive.
Perciò è fondamentale quando si vuole dimagrire consultare un medico e diffidare delle diete che escludono i carboidrati dall'alimentazione giornaliera, perché per perdere dei chili di troppo non si può rischiare di perdere la propria memoria.
Tuttavia chi ha già intrapreso una dieta povera di carboidrati non deve allarmarsi, perché gli studiosi non hanno esitato nell'effettuare anche l'esperimento inverso: le donne, che erano state sottoposte ad una dieta povera di carboidrati, infatti, sono state risottoposte ad una nuova dieta più equilibrata e hanno così riacquisito le capacità cognitive perdute, ritornando ad una condizione di normalità.
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Pasta, pane e patate: assumere carboidrati è fondamentale per mantenere la nostra memoria.
L'ha confermato, in questi giorni, lo studio di un’équipe oltreoceano, che, coordinata da Holly Taylor, ha analizzato cognitivamente e sottoposto a due diete differenti un campione di 19 donne, tra i 22 e i 55 anni.
I risultati, pubblicati dai ricercatori statunitensi sulla rivista Appetite, come si può immaginare dalla premessa, sono i seguenti:
Taylor ha notato empiricamente che le donne che erano state sottoposte ad una dieta povera di carboidrati avevano dimostrato dopo una settimana, attraverso test cognitivi di controllo, capacità di memoria e di reattività visiva ridotta rispetto alle donne che avevano continuato ad assumere regolarmente carboidrati.
Questo perché, come hanno spiegato gli studiosi, la mancanza di carboidrati pregiudica l'arrivo al cervello del glucosio, ossia dello zucchero, fondamentale per lo svolgimento delle funzioni mnemoniche e cognitive.
Perciò è fondamentale quando si vuole dimagrire consultare un medico e diffidare delle diete che escludono i carboidrati dall'alimentazione giornaliera, perché per perdere dei chili di troppo non si può rischiare di perdere la propria memoria.
Tuttavia chi ha già intrapreso una dieta povera di carboidrati non deve allarmarsi, perché gli studiosi non hanno esitato nell'effettuare anche l'esperimento inverso: le donne, che erano state sottoposte ad una dieta povera di carboidrati, infatti, sono state risottoposte ad una nuova dieta più equilibrata e hanno così riacquisito le capacità cognitive perdute, ritornando ad una condizione di normalità.
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sabato 13 dicembre 2008
Si parte con l'Alta Velocità e l'Italia si accorcia
Trenitalia sfida le distanze.
"La più grande opera realizzata in Italia, dal dopoguerra ad oggi, per investimento, complessità e importanza strategica."
È partita oggi Frecciarossa, il convoglio delle Ferrovie dello Stato che percorrerà da domani la linea dell'Alta Velocità, accorciando le distanze fra le varie regioni della nostra penisola italiana.
La rivoluzione delle Ferrovie dello Stato, che andrà ad una velocità di 330 km all'ora, ha avuto da subito un grande successo e consenso dai parte dei cittadini italiani e anche da parte della classe politica, che dichiarato che attraverso questo servizio si legherà l'Italia al resto dell'Europa, dove l’Alta Velocità esiste già da tempo e già da tempo dà i suoi risultati.
Il tratto percorso oggi da Frecciarossa è stato quello che collega Milano a Bologna e il tutto è avvenuto in un tempo record di un’ora e cinque minuti.
L’Alta Velocità, quindi, si presenta di fronte a tutti, tramite Frecciarossa, un treno di alto design e ricco comfort, come un’innovazione storica che permette ai treni, in questi mesi, di assumere una pole position e di diventare così competitivi anche nei confronti delle compagnie aeree.
Infatti grazie all’Alta Velocità i pendolari e i viaggiatori non solo potranno evitare le code di imbarco e le attese all’aeroporto, ma anche potranno recarsi direttamente nei centri delle città desiderate, senza dover percorrere dei tratti aggiuntivi in auto, taxi o tramite mezzi pubblici.
Domani sarà l’ora del tratto Milano-Roma, che sarà percorribile in tre ore e mezza per chi viaggerà senza fermate intermedie (altrimenti in tre ore e 59 minuti).
Altri percorsi che lasciano a bocca aperta: Roma - Napoli in solo 1 ora e 21 minuti; Milano - Napoli in solo 4 ore e 50 minuti e Bari - Roma in 3 ore 59 minuti.
Per ulteriori informazioni: Alta Velocità
Italianotizie.it
"La più grande opera realizzata in Italia, dal dopoguerra ad oggi, per investimento, complessità e importanza strategica."
È partita oggi Frecciarossa, il convoglio delle Ferrovie dello Stato che percorrerà da domani la linea dell'Alta Velocità, accorciando le distanze fra le varie regioni della nostra penisola italiana.
La rivoluzione delle Ferrovie dello Stato, che andrà ad una velocità di 330 km all'ora, ha avuto da subito un grande successo e consenso dai parte dei cittadini italiani e anche da parte della classe politica, che dichiarato che attraverso questo servizio si legherà l'Italia al resto dell'Europa, dove l’Alta Velocità esiste già da tempo e già da tempo dà i suoi risultati.
Il tratto percorso oggi da Frecciarossa è stato quello che collega Milano a Bologna e il tutto è avvenuto in un tempo record di un’ora e cinque minuti.
L’Alta Velocità, quindi, si presenta di fronte a tutti, tramite Frecciarossa, un treno di alto design e ricco comfort, come un’innovazione storica che permette ai treni, in questi mesi, di assumere una pole position e di diventare così competitivi anche nei confronti delle compagnie aeree.
Infatti grazie all’Alta Velocità i pendolari e i viaggiatori non solo potranno evitare le code di imbarco e le attese all’aeroporto, ma anche potranno recarsi direttamente nei centri delle città desiderate, senza dover percorrere dei tratti aggiuntivi in auto, taxi o tramite mezzi pubblici.
Domani sarà l’ora del tratto Milano-Roma, che sarà percorribile in tre ore e mezza per chi viaggerà senza fermate intermedie (altrimenti in tre ore e 59 minuti).
Altri percorsi che lasciano a bocca aperta: Roma - Napoli in solo 1 ora e 21 minuti; Milano - Napoli in solo 4 ore e 50 minuti e Bari - Roma in 3 ore 59 minuti.
Per ulteriori informazioni: Alta Velocità
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lunedì 8 dicembre 2008
Facebook: attenti al virus Koobface
È approdato su Facebook un nuovo virus che cerca di impossessarsi dei dati sensibili degli utenti: il suo nome è Koobface e agisce approfittando della curiosità altrui.
È stato chiamato Koobface il nuovo virus che sta cercando di insinuarsi tra gli utenti di Facebook. Lo stratagemma?
Gli hacker l'hanno pensata così: prima di tutto inviano una mail a degli utenti, ossia alle loro vittime, proponendo loro la visualizzazione di un video in un modo alquanto persuasivo e naturalmente spacciandosi per uno dei loro amici.
I messaggi inviati sono di questo genere: "Visualizza questo video, c'eri anche tu." o "Ecco il video segreto di Tom."
Sotto questo messaggio gli hacker non hanno dimenticato di lasciare un link, che porta il soggetto, ignaro di tutto, ma così curioso da non esitare nell'evitare il click, in una pagina di YouTube, dove gli viene proposto di scaricare un aggiornamento del software Flash Player, necessario per la visione del clip.
Sicuramente un utente che è arrivato fino a questo punto deciderà di tentare nello scaricare l’aggiornamento, ma, appena lo farà, scaricherà il virus che sarà installato completamente sul suo computer, non appena comparirà sullo schermo il seguente messaggio: "Error installing Flash Update. Please contact support."
Sono già caduti nella trappola parecchi giornalisti di Chicago, tutti interconessi tra di loro.
Il virus ha lo scopo di impossessarsi dei dati personali degli utenti e l'unica soluzione per evitarlo è chiedere conferma ad un amico prima di andare a visualizzare un video.
Lo Staff di Facebook tuttavia sta cercando di ovviare a questi problemi, proponendo delle possibili soluzioni sulla pagina dedicata alla Security: Facebook Security
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È stato chiamato Koobface il nuovo virus che sta cercando di insinuarsi tra gli utenti di Facebook. Lo stratagemma?
Gli hacker l'hanno pensata così: prima di tutto inviano una mail a degli utenti, ossia alle loro vittime, proponendo loro la visualizzazione di un video in un modo alquanto persuasivo e naturalmente spacciandosi per uno dei loro amici.
I messaggi inviati sono di questo genere: "Visualizza questo video, c'eri anche tu." o "Ecco il video segreto di Tom."
Sotto questo messaggio gli hacker non hanno dimenticato di lasciare un link, che porta il soggetto, ignaro di tutto, ma così curioso da non esitare nell'evitare il click, in una pagina di YouTube, dove gli viene proposto di scaricare un aggiornamento del software Flash Player, necessario per la visione del clip.
Sicuramente un utente che è arrivato fino a questo punto deciderà di tentare nello scaricare l’aggiornamento, ma, appena lo farà, scaricherà il virus che sarà installato completamente sul suo computer, non appena comparirà sullo schermo il seguente messaggio: "Error installing Flash Update. Please contact support."
Sono già caduti nella trappola parecchi giornalisti di Chicago, tutti interconessi tra di loro.
Il virus ha lo scopo di impossessarsi dei dati personali degli utenti e l'unica soluzione per evitarlo è chiedere conferma ad un amico prima di andare a visualizzare un video.
Lo Staff di Facebook tuttavia sta cercando di ovviare a questi problemi, proponendo delle possibili soluzioni sulla pagina dedicata alla Security: Facebook Security
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domenica 7 dicembre 2008
Valanga nel torinese: due morti e due dispersi
Sopraffatti da una valanga, fanno un salto di 200 metri.
Sono stati travolti oggi, nel primo pomeriggio, da una valanga di sassi e neve, quattro sci-alpinisti italiani, che si trovavano nei pressi di Bobbio Pellice, in provincia di Torino.
Il soccorso alpino, insieme alla squadra del 118, è intervenuto immediatamente nelle ricerche, grazie all'allarme lanciato dal gestore del rifugio lì vicino, che era a conoscenza della presenza dei quattro sciatori.
Però dopo ore di ricerche, che si sono concluse soltanto oggi alle 18.00, sono stati ritrovati solo due dei quattro corpi, che devono ancora essere identificati: uno è stato rinvenuto quasi in superficie, l'altro è stato individuato sotto parecchia neve, grazie all'intervento dei cani.
Le ricerche degli altri due dispersi riprenderanno domani.
AGGIORNAMENTO: Sono stati identificati i corpi dei due sci-alpinisti individuati ieri. Si tratta di Walter Rivoira, 44 anni, e di Massino Podio, 42 anni. Stamattina è stato rinvenuto anche il terzo corpo: Federico Negri, 44 anni. Rimane ancora disperso Marco Capone, 31 anni, ma si presume che anche lui non sia sopravvissuto.
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Sono stati travolti oggi, nel primo pomeriggio, da una valanga di sassi e neve, quattro sci-alpinisti italiani, che si trovavano nei pressi di Bobbio Pellice, in provincia di Torino.
Il soccorso alpino, insieme alla squadra del 118, è intervenuto immediatamente nelle ricerche, grazie all'allarme lanciato dal gestore del rifugio lì vicino, che era a conoscenza della presenza dei quattro sciatori.
Però dopo ore di ricerche, che si sono concluse soltanto oggi alle 18.00, sono stati ritrovati solo due dei quattro corpi, che devono ancora essere identificati: uno è stato rinvenuto quasi in superficie, l'altro è stato individuato sotto parecchia neve, grazie all'intervento dei cani.
Le ricerche degli altri due dispersi riprenderanno domani.
AGGIORNAMENTO: Sono stati identificati i corpi dei due sci-alpinisti individuati ieri. Si tratta di Walter Rivoira, 44 anni, e di Massino Podio, 42 anni. Stamattina è stato rinvenuto anche il terzo corpo: Federico Negri, 44 anni. Rimane ancora disperso Marco Capone, 31 anni, ma si presume che anche lui non sia sopravvissuto.
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Sparatoria a Torino: un morto e tre feriti
Ieri alle 23.30 circa a Torino è scoppiato il panico. Un diverbio ha dato vita ad una sparatoria.
Ha deciso di agire così, sparando pallottole per aria, Antonio Catelli, un uomo di 59 anni, per dar fine a un diverbio, nato per futili motivi nella zona di Santa Rita, in piazza Montanari, vicino allo Stadio Olimpico, a Torino.
La rissa ha avuto inizio ieri sera e si è conclusa in tragedia, portando alla morte Luca Ragusa, un quarantanovenne, che colpito mortalmente da due proiettili all'addome, è deceduto all'ospedale Mauriziano, dove sono stati ricoverati altri tre degli uomini coinvolti nella discussione.
Stamani i carabinieri, che si erano già recati sul posto ieri notte, hanno dato il via alle indagini.
Secondo una prima ricostruzione la lite è iniziata per un cane.
Antonio Catelli, infatti, ha dichiarato all’Arma di aver notato dalla finestra della sua abitazione, che un cane stava importunando il figlio trentaduenne e la nipote di due anni e di aver deciso così di scendere in piazza, dove ha avuto inizio la rissa.
Una rissa, che ha portato Antonio Catelli ad impugnare la sua postola alle 23.30 circa.
Adesso i carabinieri stanno rintracciando possibili testimoni.
Sul posto è stata ritrovata anche una semiautomatica che, secondo quanto risulta dalle indagini, doveva essere di un amico della vittima, che doveva averla estratta durante lo scontro.
Catelli adesso è stato arrestato.
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Ha deciso di agire così, sparando pallottole per aria, Antonio Catelli, un uomo di 59 anni, per dar fine a un diverbio, nato per futili motivi nella zona di Santa Rita, in piazza Montanari, vicino allo Stadio Olimpico, a Torino.
La rissa ha avuto inizio ieri sera e si è conclusa in tragedia, portando alla morte Luca Ragusa, un quarantanovenne, che colpito mortalmente da due proiettili all'addome, è deceduto all'ospedale Mauriziano, dove sono stati ricoverati altri tre degli uomini coinvolti nella discussione.
Stamani i carabinieri, che si erano già recati sul posto ieri notte, hanno dato il via alle indagini.
Secondo una prima ricostruzione la lite è iniziata per un cane.
Antonio Catelli, infatti, ha dichiarato all’Arma di aver notato dalla finestra della sua abitazione, che un cane stava importunando il figlio trentaduenne e la nipote di due anni e di aver deciso così di scendere in piazza, dove ha avuto inizio la rissa.
Una rissa, che ha portato Antonio Catelli ad impugnare la sua postola alle 23.30 circa.
Adesso i carabinieri stanno rintracciando possibili testimoni.
Sul posto è stata ritrovata anche una semiautomatica che, secondo quanto risulta dalle indagini, doveva essere di un amico della vittima, che doveva averla estratta durante lo scontro.
Catelli adesso è stato arrestato.
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martedì 2 dicembre 2008
Bangkok: domani lo stop delle proteste antigovernative
Cesserà domani il blocco dei due aeroporti di Bangkok da parte dei manifestanti antigovernativi.
Dopo una settimana di protesta, ritornerà la calma.
Dopo una settimana caratterizzata da forti proteste antigovernative, cesserà domani il blocco dei due aeroporti di Bangkok, ossia dell'aeroporto internazionale Suvarnabhumi e di quello nazionale Don Muang, occupati, nei giorni scorsi, da centinaia di attivisti tailandesi.
Il tutto perché, a Bangkok, l'obiettivo della manifestazione è stato raggiunto: la Corte Costituzionale ha interdetto dalla politica per 5 anni l’attuale premier, Somchai Wongsawat, accusandolo di corruzione, e ha sciolto il suo partito, il Partito del Popolo, incolpato di aver commesso dei brogli elettorali.
Quindi, l'impedimento della comunicazione aerea, iniziato martedì scorso con l'obiettivo di richiedere a viva voce le dimissioni del premier vigente, non ha più ragion d’essere e il leader dell’Alleanza del Popolo per la democrazia (Pad) ha annunciato che da domani alle ore 10.00 (04.00 ora italiana) tutti i manifestanti si ritireranno pacificamente dagli aeroporti, rifavorendo la ripresa del traffico aereo.
Italianotizie.it
Dopo una settimana di protesta, ritornerà la calma.
Dopo una settimana caratterizzata da forti proteste antigovernative, cesserà domani il blocco dei due aeroporti di Bangkok, ossia dell'aeroporto internazionale Suvarnabhumi e di quello nazionale Don Muang, occupati, nei giorni scorsi, da centinaia di attivisti tailandesi.
Il tutto perché, a Bangkok, l'obiettivo della manifestazione è stato raggiunto: la Corte Costituzionale ha interdetto dalla politica per 5 anni l’attuale premier, Somchai Wongsawat, accusandolo di corruzione, e ha sciolto il suo partito, il Partito del Popolo, incolpato di aver commesso dei brogli elettorali.
Quindi, l'impedimento della comunicazione aerea, iniziato martedì scorso con l'obiettivo di richiedere a viva voce le dimissioni del premier vigente, non ha più ragion d’essere e il leader dell’Alleanza del Popolo per la democrazia (Pad) ha annunciato che da domani alle ore 10.00 (04.00 ora italiana) tutti i manifestanti si ritireranno pacificamente dagli aeroporti, rifavorendo la ripresa del traffico aereo.
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