I sindacati degli assistenti di volo e dei piloti ritirano la propria adesione al piano Cai: "l'accordo di settembre è stato stravolto."
Scade oggi a mezzanotte il termine ultimo per l'offerta d'acquisto dell'Alitalia da parte della Cai, ma i sindacati dei piloti e degli assistenti di volo hanno dichiarato nuovamente il proprio no al piano presentato dalla Compagnia aerea italiana, affermando che l'accordo di settembre è stato tutt'ora stravolto.
Su 8 sigle sindacali, quindi, per adesso, solo 4 hanno sottoscritto il lodo Letta, ossia il protocollo d'intesa necessario per far decollare la Nuova Alitalia.
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ha perciò esplicitato tutta la propria preoccupazione, affermando che "non c'è più margine per trattare" e che se non verrà accettato da tutti i sindacati, entro oggi, alle 22.00, il piano Cai non ci sarà più nessuna Alitalia.
Il tutto perché il Presidente della Cai, Roberto Colaninno, aveva affermato, già in precendenza, che senza la sigla di tutti i sindacati si sarebbe ritirata l'offerta.
Se la Cai non presenterà l'offerta vincolante per Alitalia ci sarà il fallimento della compagnia di bandiera italiana, che sarà svenduta ad una compagnia aerea straniera come Air France-Klm o Lufthansa.
In definitiva senza la Cai gli aerei non potranno più decollare, perché sarà ritirata anche la licenza di volo provvisoria, che era stata concessa dal presidente dell'Enac, Vito Riggio.
Adesso il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha convocato Colaninno per trovare delle vie d'uscita e per impedire che Alitalia vada in mano ad una compagnia aerea straniera, che, in caso riuscisse a rilevare Alitalia, potrebbe agire in piena autonomia.
Italianotizie.it
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