Ha inizio la vera mobilitazione.
L'Università degli studi di Torino si oppone con convinzione alla riforma Gelmini, presentando un programma d'azione alquanto dettagliato.
È partito oggi il piano d'attacco contro la Riforma Gelmini, ideato da parte degli studenti universitari di Torino, che già da giorni hanno manifestato il proprio dissenso.
Volantini vari sono stati distribuiti all'interno dell'Ateneo e oggi ha avuto inizio la vera mobilitazione.
Il calendario degli appuntamenti è molto ricco.
Oggi pomeriggio si è tenuta una riunione studentesca "No-Gelmini", presso l'atrio di Palazzo Nuovo, stasera gli studenti hanno occupato l'Università degli Studi di Torino per indurre una nuova assemblea e domani continuerà la protesta.
Ma il punto clou della mobilitazione si avrà il 28 ottobre, quando ci sarà un'agitazione totale, perché, come hanno dichiarato alcuni studenti, le lezioni saranno sospese e verrà dato un benvenuto del tutto particolare al Ministro Gelmini, che si recherà a Torino: gli studenti daranno inizio ad una manifestazione, denominata dei "cadaveri per terra", perché coloro che parteciperanno si sdraieranno per terra, in vari punti della città, fingendosi morti, per dichiarare il proprio stato d'animo e "simboleggiare la morte dell'istruzione."
Il 30 ottobre, inoltre, i controriformisti parteciperanno allo Sciopero Generale Nazionale.
Un No deciso alla Riforma viene dato in particolare dalla Facoltà di Psicologia, che ha approvato all'unanimità un documento ufficiale, che prende una posizione netta contro la legge 133.
Ma sentiamo le motivazioni, che spingono gli studenti a fare tutto questo. Abbiamo avuto l'occasione di intervistare alcuni studenti all'interno dell'Ateneo.
Gli elementi principali che vengono contestati della Riforma Gelmini sono due: i tagli finanziari all'Università e la privatizzazione della didattica.
Secondo coloro che abbiamo intervistato a causa di questi provvedimenti governativi si impedirà di far sì che l'Università italiana mantenga gli attuali livelli di ricerca e si condizionerà la didattica e per questo è necessario agire.
Italianotizie.it
martedì 21 ottobre 2008
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