9 ottobre 2009
E’ stato approvato oggi dal consiglio dei Ministri il decreto legislativo anti-fannulloni, che attua la legge delega del 4 marzo 2009 con l’obiettivo di controllare al meglio l’operato della Pubblica Amministrazione.
Questa Riforma, propugnata e portata avanti dal Ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta e dai suoi collaboratori, prevederà non solo licenziamenti e sanzioni per i cosiddetti fannulloni, ma anche premi e incentivi per i dipendenti statali più meritevoli.
Difatti, il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha dichiarato, in conferenza stampa, che la Riforma Brunetta vuol essere una "riforma positiva," perché vuole non solamente "limitare il numero delle persone che fanno poco", ma anche "ridare fiducia, riconoscimento e merito alle tante persone eccellenti, che fanno parte della nostra PA."
Inoltre il Premier ha aggiunto che entro il 2011 tutto verrà "digitalizzato" per rendere l’organizzazione più moderna ed efficiente e per permettere a tutti i cittadini e alle imprese di "svolgere autonomamente, tramite il loro computer, tutte le pratiche che oggi si svolgono attraverso la necessità di una presenza fisica degli uffici della Pubblica Amministrazione."
Gli ulteriori vantaggi saranno "la garanzia di un servizio continuo e di qualità, maggiore trasparenza, inferiore assenteismo e meno file agli sportelli."
Il Ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, ha ribadito che questa riforma è stata approvata per dare dei più al paese: "più produttività, qualità, mobilità dei pubblici dipendenti e responsabilità dei dirigenti, più dignità e reputazione ai lavoratori, più servizi ai cittadini: più scuola, più salute, più università, più sicurezza."
E ha esplicitato che questo provvedimento permetterà anche delle modifiche salariali, perché ad esempio salario accessorio non sarà più uguale per tutti, ma sarà diviso per fasce: una fascia, ossia il 50% delle risorse accessorie, sarà destinata al 25% dei dipendenti più meritevoli, che se giudicati efficienti per 3 anni consecutivi potranno persino salire di graduatoria.
La legge 15 del 4 marzo 2009 è stata definita più volte dal Presidente del Consiglio e dal Ministro Brunetta come "una legge che guarda al cliente finale, ossia ai 60milioni di cittadini italiani, senza escludere i dipendenti della Pubblica Amministrazione," un provvedimento che sarà "sperimentato in tutti i comuni, puntando anche alla lotta contro la corruzione e ad una migliore contrattazione."
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