mercoledì 28 ottobre 2009

Facebook crea un cimitero virtuale

Mancano soltanto pochi giorni al 2 novebre, giorno di commemorazione dei defunti e per questa occasione Facebook decide di creare un cimitero online.

Un cimitero raggiungibile con un click, dove risiederà virtualmente chi ci abbandonato nella vita reale e aveva con noi un legame anche tramite il famoso social network.
Questa novità apparentemente un po’ macabra, se presa sotto altri punti di vista, è stata propugnata da Max Kelly, responsabile della sicurezza del sito, che dopo la morte del suo migliore amico, coinvolto anche esso nella relizzazione dello stesso, ha deciso di mantenerne il profilo su Facebook.

La pagina personale dei soggetti passati a miglior vita non sarà più rintracciabile sul motore di ricerca interno a Facebook e nè tra i suggerimenti di amicizia, ma sarà visibile soltanto agli utenti iscritti al servizio che avevano legami di amicizia con i defunti, quand’erano in vita e tramite il social network. Inoltre sarà graficamente diversa e la sua preservazione potrà essere richiesta dalla famiglia, soltanto attraverso l’esibizione dei documenti relativi al decesso.
Tramite questa nuova pagina l’utente deceduto potrà essere ricordato con amore e rispetto, attraverso video, foto, frasi che lo descrivono e lo raccontano, senza denigrarlo e senza offenderne famiglia.

Max Kelly ha dichiarato a questo proposito che "quando qualcuno ci lascia, non vanno via i suoi ricordi e le sue amicizie. Per riflettere questa realtà, abbiamo avuto l’idea di profili in memoria come un posto dove la gente possa condividere i propri ricordi delle persone scomparse."
Facebook, che in questi ultimi anni ha creato una vera e propria comunità virtuale, dove tutti gli utenti iscritti possono entrare in relazione tra di loro, aderire a gruppi e cause, superando totalmente le barriere spaziali, in questo modo, con la creazione di questo cimitero, tenta di oltrepassare anche la morte.

Sì alla Riforma Brunetta: “una riforma per i cittadini”

9 ottobre 2009

E’ stato approvato oggi dal consiglio dei Ministri il decreto legislativo anti-fannulloni, che attua la legge delega del 4 marzo 2009 con l’obiettivo di controllare al meglio l’operato della Pubblica Amministrazione.
Questa Riforma, propugnata e portata avanti dal Ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta e dai suoi collaboratori, prevederà non solo licenziamenti e sanzioni per i cosiddetti fannulloni, ma anche premi e incentivi per i dipendenti statali più meritevoli.
Difatti, il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha dichiarato, in conferenza stampa, che la Riforma Brunetta vuol essere una "riforma positiva," perché vuole non solamente "limitare il numero delle persone che fanno poco", ma anche "ridare fiducia, riconoscimento e merito alle tante persone eccellenti, che fanno parte della nostra PA."

Inoltre il Premier ha aggiunto che entro il 2011 tutto verrà "digitalizzato" per rendere l’organizzazione più moderna ed efficiente e per permettere a tutti i cittadini e alle imprese di "svolgere autonomamente, tramite il loro computer, tutte le pratiche che oggi si svolgono attraverso la necessità di una presenza fisica degli uffici della Pubblica Amministrazione."

Gli ulteriori vantaggi saranno "la garanzia di un servizio continuo e di qualità, maggiore trasparenza, inferiore assenteismo e meno file agli sportelli."

Il Ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, ha ribadito che questa riforma è stata approvata per dare dei più al paese: "più produttività, qualità, mobilità dei pubblici dipendenti e responsabilità dei dirigenti, più dignità e reputazione ai lavoratori, più servizi ai cittadini: più scuola, più salute, più università, più sicurezza."
E ha esplicitato che questo provvedimento permetterà anche delle modifiche salariali, perché ad esempio salario accessorio non sarà più uguale per tutti, ma sarà diviso per fasce: una fascia, ossia il 50% delle risorse accessorie, sarà destinata al 25% dei dipendenti più meritevoli, che se giudicati efficienti per 3 anni consecutivi potranno persino salire di graduatoria.
La legge 15 del 4 marzo 2009 è stata definita più volte dal Presidente del Consiglio e dal Ministro Brunetta come "una legge che guarda al cliente finale, ossia ai 60milioni di cittadini italiani, senza escludere i dipendenti della Pubblica Amministrazione," un provvedimento che sarà "sperimentato in tutti i comuni, puntando anche alla lotta contro la corruzione e ad una migliore contrattazione."

giovedì 8 ottobre 2009

Hotmail, Gmail, Aol, Yahoo: allarme password!

Quando si accede ad un sito web bisogna essere sempre prudenti, non solo perché si può incontrare un malware, che può creare danni al nostro computer, ma anche perché si può essere vittima di phishing, ossia si può rischiare di essere tratti in inganno da degli hacker, che avendo creato una pagina web simile a quella originale, a cui vogliamo accedere, ci invitano a digitare le nostre credenziali d’accesso rubandocele.
Credenziali che poi, ovviamente, vengono riutilizzate in modo inopportuno, per violare la privacy e quindi anche per accedere a dei dati bancari e sensibili.
Tutto questo succede spesso ed è successo in questi giorni dapprima a migliaia di utenti Hotmail, che, totalmente ignari, hanno digitato la propria password e il proprio nome utente su un sito gemello a quello del famoso portale di posta elettronica di Microsoft, poi ad utenti Gmail, Aol e Yahoo, che hanno commesso il medesimo errore.
Un errore fatale che ha fatto sì che alcuni indirizzi di posta elettronica fossero divantati controllabili da degli hacker che ne avevano preso l’accesso.
Secondo quanto risulta sul blog americano Neowin e in base alle notizie pubblicate dalla Bbc, alcuni di questi pirati informatici, che avevano ottenuto le password di 10 mila user Hotmail, dopo averle recuperate, non solo le avevano tenute per sè e per compiere atti illeciti, ma anzi le avevano persino pubblicate sul sito Pastebin, diffondendole quindi sulla rete.
Gli indirizzi mail rubati sotto Windows Live sono stati quelli terminanti con “hotmail.com”, “msn.com” e “live.com”, tuttavia potrebbero esserci ulteriori tentativi di phishing, perciò è necessario fare attenzione, perché queste distrazioni possono portare a tristi conseguenze.
Feliciano Intini di Microsoft Italia ha dichiarato sul suo blog che “Microsoft ha già attivato tutte le iniziative per aiutare gli utenti interessati da questo attacco: è stata richiesta la chiusura del sito che pubblicava le credenziali rubate, sono stati bloccati i singoli account per limitare il loro uso fraudolento, e si stanno supportando i singoli utenti nel recuperare l’accesso al proprio account.”
E ha aggiunto però che, nonostante il fenomeno non dovrebbe interessare l’Italia, chiunque ritenga invece di essere stato vittima di phishing, può compilare il modulo che permette di reclamare l’indirizzo di posta elettronica non più accessibile: Modulo per la validazione di un Windows Live ID.
Tutti gli esperti del web consigliano agli internauti, che usufruiscono di questi servizi, di cambiare le proprie password.