mercoledì 25 novembre 2009

Csm: a rischio dal 10 al 40% dei procedimenti penali

E’ iniziato ieri in Senato l’iter parlamentare per il disegno di legge presentato dal Governo per realizzare il principio della “ragionevole durata dei processi”, un principio richiesto da anni dal Consiglio D’Europa all’Italia, che da sempre si è distinta per la durata interminabile dei suoi procedimenti civili e penali.
Il ddl sul “processo breve” cerca perciò di accorciare i tempi di tutti i procedimenti per reati con pene non superiori ai 10 anni e per i soggetti incensurati, prevedendo la durata massima di 6 anni per ogni processo (non più di 2 anni per ciascun grado di giudizio), dopo i quali scatterà la prescrizione.
I processi che saranno sottoposti alla normativa sono molti, ma sono esclusi quelli riguardanti i reati di mafia, terrorismo, rapina e omicidio, che dovranno sempre essere seguiti con grande attenzione dal Pubblico Ministero.

Tuttavia sono partite lo stesso le polemiche da parte del segretario del Pd, Pierluigi Bersani, che vede il disegno di legge, presentato dal Governo, come un provvedimento legislativo ad personam, poiché i processi in cui è imputato il Premier Silvio Berlusconi, dal caso Mills al caso Mediaset e Mediatrade, potrebbero essere estinti.
Inoltre si è schierato contro il provvedimento anche il Csm, dichiarando che il disegno di legge avrà un impatto molto negativo sul sistema giudiziario poiché a causa della normativa potrebbero “finire nel nulla alcuni dei processi più importanti” e quindi di conseguenza potrebbe aumentare “il rischio di impunità.”

“Il 40 % dei procedimenti penali è a rischio, con possibili punte del 50% a Roma, Bologna e Napoli. Per quanto riguarda le cause civili, il pericolo può investire la metà dei processi, i due terzi nella sola capitale.”
Solo nella città di Torino sono 28 i procedimenti che potrebbero cadere in prescrizione, tra cui quello che riguarda l’Eternit, ossia il processo volto al risarcimento dei famigliari che hanno perso i propri cari morti sul luogo di lavoro per via dell’amianto.
Il procuratore aggiunto di Milano, Armando Spataro, ha affermato anche lui la propria indignazione.
Il consigliere del Csm, Giuseppe Maria Berruti, ha spiegato che sicuramente quando la norma andrà in vigore “nessuno più ricorrerà ai riti alternativi” e che gli avvocati “legittimamente, punteranno alla prescrizione.”
Il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha ribadito invece che “il ddl è giusto per garantire tempi certi ai processi.”
Alla sua voce si aggiunge quella del Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che rispondendo alle critiche dell’ex Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha esplicitato che “l’obiettivo della riforma è condivisibile”, “la proposta di legge Gasparri-Quagliariello-Bricola è una proposta che mette al centro il cittadino, in quanto consente di fornire una risposta certa alla domanda di giustizia, cioè in un tempo breve si arriva ad una sentenza definitiva.”
“Gli ultimi numeri sui processi che andrebbero prescritti sono iperbolici e infondati.”

Pullman cade in un fossato, un morto

E’ successo tra Fornacette e Pontedera, a pochi km da Pisa: un pullman di linea è finito in un fossato.
L’incidente è avvenuto intorno alle 7.20 di questa mattina, per via della manovra errata del conducente di un furgone di proprietà di un bar-pasticceria di Fornacette, che stava compiendo un giro di consegna merce e che è morto sul colpo. Il giovane che era insieme a lui è stato ricoverato in prognosi riservata.
Tra i passeggeri, per lo più ragazzi diretti a scuola, ci sono 12 feriti.
Nell’incidente è stata coinvolta anche un auto che è finita addosso al furgone, immediatamente dopo lo scontro tra i due mezzi: il conducente è rimasto illeso.
Sul posto sono arrivate subito le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e sei ambulanze. Attualmente sono in corso le indagini per ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti.

L'influenza A uccide ancora

Il numero delle vittime è salito a 25 e l’ultima è stata una bambina di 7 anni, che ricoverata lo scorso 31 ottobre, presso l’ospedale di Desio, è mancata stanotte.
Il direttore generale dell’azienda ospedaliera di Desio e Vimercate, Maurizio Amigoni, ha sottolineato che le condizioni della piccola erano già critiche prima che contraesse il virus.
Difatti la bimba “era affetta da una rara sindrome che la rendeva fragile e suscettibile alle infezioni.”
Tuttavia c’è forte tensione e paura anche per coloro che non sono affetti da patologie croniche.

Il viceministro della Salute Ferruccio Fazio si è recato stamani a Napoli per discutere a proposito della situazione in Italia e per calmare le acque.
L’obiettivo principale è quello di fermare il virus prima che diventi realmente pericoloso: “se il virus muta o se si combina con quello dell’aviaria, allora la mortalità crescerà. Per questo il virus H1N1 va bloccato entro il 2010.
In Italia sono circa 7 milioni i malati cronici da vaccinare subito a causa dell’influenza A. Prevediamo di riuscire a vaccinare tutti entro i primi di dicembre. Poi potremmo pensare alla vaccinazione dei bambini e della popolazione giovane.”
Per quanto riguarda i possibili rischi del vaccino ha aggiunto che l’antivirale “è stato testato ed approvato dagli organi preposti e dal Consiglio Superiore di Sanità. Sappiamo che, come tutti i vaccini, può avere effetti collaterali topici, ovvero locali. Si tratta comunque di casi rarissimi che sono monitorati dall’Aifa.”
“La prevenzione con il vaccino è la migliore cura per evitare conseguenze gravi. Questa che stiamo vivendo è un’influenza che fa meno morti della stagionale. E tutti i paziente al di là della piccola Emiliana, morta a Castellammare di Stabia, avevano gravi patologie pregresse. Per questi pazienti una qualsiasi influenza era letale.”

Diffuso il filmato sull’assassinio di Napoli

L’assassino spara ripetutamente alla vittima che si accascia a terra.
E’ questo ciò che è successo a Napoli lo scorso 11 maggio e ora, per trovare il killer, gli investigatori decidono di diffondere le immagini shock attraverso i media.
Immagini che erano state registrate da una telecamera a circuito chiuso.
Un uomo, Mariano Bacioterracino, pregiudicato di 53 anni, è stato ucciso di fronte al bar Vergini, a Napoli. Nessuno è corso in suo aiuto.
Attraverso il video, diffuso in questi giorni, si può notare l’assassino, con un capellino in testa, un giubbotto, un paio di jeans e delle scarpe da ginnastica, che entra ed esce dal bar, punta la pistola contro la vittima e, senza dargli via di scampo, gli spara vari colpi: il primo al braccio e l’ultimo, decisivo, alla nuca.
Inoltre si può osservare anche la gente, che si trovava sul luogo del delitto, che non soccorre Bacioterracino, rimasto sul selciato del marciapiede, inerme e senza vita, ma si allontana, con tranquilla indifferenza.

Secondo una prima ricostruzione sembrerebbe che il killer fosse con un complice, l’uomo che assiste direttamente all’omicidio, ripreso anche dalle telecamere: camicia bianca, jeans, in piedi, vicino al frigo dei gelati.
Uomo che si è recato, da solo, in Questura per farsi identificare dalle forze dell’ordine: Gennaro Aiello, un operatore ecologico di 39 anni, che nega immediatamente qualsiasi possibile relazione con il killer.
“Non credevo ai miei occhi, poi mi sono fatto forza. Tanto che giovedì notte mi sono rivolto in Questura, dove mi hanno identificato e dove hanno assunto una mia deposizione spontanea. Ero senza avvocato, non sono mai stato coinvolto in indagini di questo tipo.”
“Io, mia moglie, le mie figlie siamo rintanati in casa: ho una figlia 14enne che non va neppure a scuola, perché pensano che sia figlia di un killer, quel video oramai l’hanno visto tutti.”
"Aiutatemi a uscire da questa follia, stavo prendendo una boccata d’aria, stavo aspettando mia figlia."

Roberto Saviano, giornalista e autore del romanzo Gomorra, dove racconta a proposito della criminalità organizzata, è intervenuto sulla vicenda, dichiarando che questo “è il primo video che mappa, osserva e registra l’esecuzione di camorra.”
“Chi conosce il killer può denunciarlo” facilmente, visto che il suo viso è perfettamente visibile nel video. La sua speranza è che “possano arrivare tante denunce cosicché per la prima volta non ci sia il singolo che deve esporsi, ma l’intera comunità che può denunciare.”