mercoledì 25 novembre 2009

Diffuso il filmato sull’assassinio di Napoli

L’assassino spara ripetutamente alla vittima che si accascia a terra.
E’ questo ciò che è successo a Napoli lo scorso 11 maggio e ora, per trovare il killer, gli investigatori decidono di diffondere le immagini shock attraverso i media.
Immagini che erano state registrate da una telecamera a circuito chiuso.
Un uomo, Mariano Bacioterracino, pregiudicato di 53 anni, è stato ucciso di fronte al bar Vergini, a Napoli. Nessuno è corso in suo aiuto.
Attraverso il video, diffuso in questi giorni, si può notare l’assassino, con un capellino in testa, un giubbotto, un paio di jeans e delle scarpe da ginnastica, che entra ed esce dal bar, punta la pistola contro la vittima e, senza dargli via di scampo, gli spara vari colpi: il primo al braccio e l’ultimo, decisivo, alla nuca.
Inoltre si può osservare anche la gente, che si trovava sul luogo del delitto, che non soccorre Bacioterracino, rimasto sul selciato del marciapiede, inerme e senza vita, ma si allontana, con tranquilla indifferenza.

Secondo una prima ricostruzione sembrerebbe che il killer fosse con un complice, l’uomo che assiste direttamente all’omicidio, ripreso anche dalle telecamere: camicia bianca, jeans, in piedi, vicino al frigo dei gelati.
Uomo che si è recato, da solo, in Questura per farsi identificare dalle forze dell’ordine: Gennaro Aiello, un operatore ecologico di 39 anni, che nega immediatamente qualsiasi possibile relazione con il killer.
“Non credevo ai miei occhi, poi mi sono fatto forza. Tanto che giovedì notte mi sono rivolto in Questura, dove mi hanno identificato e dove hanno assunto una mia deposizione spontanea. Ero senza avvocato, non sono mai stato coinvolto in indagini di questo tipo.”
“Io, mia moglie, le mie figlie siamo rintanati in casa: ho una figlia 14enne che non va neppure a scuola, perché pensano che sia figlia di un killer, quel video oramai l’hanno visto tutti.”
"Aiutatemi a uscire da questa follia, stavo prendendo una boccata d’aria, stavo aspettando mia figlia."

Roberto Saviano, giornalista e autore del romanzo Gomorra, dove racconta a proposito della criminalità organizzata, è intervenuto sulla vicenda, dichiarando che questo “è il primo video che mappa, osserva e registra l’esecuzione di camorra.”
“Chi conosce il killer può denunciarlo” facilmente, visto che il suo viso è perfettamente visibile nel video. La sua speranza è che “possano arrivare tante denunce cosicché per la prima volta non ci sia il singolo che deve esporsi, ma l’intera comunità che può denunciare.”

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