"Il sistema delle costruzioni è a prova di sisma" e non saranno introdotte tasse di scopo.
In Abruzzo sorge il più grande cantiere del mondo, saranno costruite case per 15 mila abitanti e lo stato coprirà tutti costi.
È questo ciò che ha annunciato, in conferenza stampa, il Premier Silvio Berlusconi, che si è recato, ieri, per la 17esima volta, dopo il G8, in Abruzzo, per dare un sostegno concreto ai comuni terremotati.
Berlusconi si è diretto dapprima presso il cantiere di Onna, un paese a pochi km dall’Aquila, diventato simbolo del disastro, perché completamente raso al suolo dal terremoto del 6 aprile 2009, quando, purtroppo, una quarantina di persone è rimasta sotto le macerie; poi si è recato a Bazzano e infine a Coppito, dove c’è stata una riunione operativa con la Protezione Civile.
Presso i 9 cantieri attivi gli operai sono al lavoro e il Premier, soddisfatto per i tempi record di costruzione, ha confermato che molte abitazioni saranno consegnate entro settembre 2009.
Onna è stato definito da Berlusconi come "un paese nuovo in mezzo al verde."
Le case costruite saranno dotate di tutti i comfort possibili, "anche di spugne e lenzuola."
Inoltre "il sistema delle costruzioni è a prova di sisma, tanto è vero che durante i lavori gli operai non si sono accorti delle scosse registrate dal resto della popolazione."
La prossima riunione del Consiglio dei ministri, del 6 e 7 agosto, si terrà proprio all'Aquila, per analizzare dal di dentro il proseguimento dei lavori.
Il Premier ha annunciato anche che non saranno introdotte tasse di scopo, ossia tasse che graveranno sulle tasche dei cittadini italiani e che, in secondo luogo, in Abruzzo "saranno adottate le stesse misure fiscali di cui già in passato hanno beneficiato i cittadini di Marche, Umbria e Molise."
In attesa delle nuove abitazioni i cittadini di Onna alloggeranno in delle strutture che stanno per essere ultimate e che poi saranno donate all'Università dell'Aquila per ospitare gli studenti fuorisede.
Arriveranno anche degli indennizzi per i commercianti che hanno perso le proprie scorte dei magazzini o la propria attività.
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