venerdì 18 febbraio 2011

Marco Menichini, al Festival di Sanremo per realizzare un sogno

Abbiamo intervistato Marco Menichini, un giovane ragazzo della provincia di Latina che si esibirà durante questa 61esima edizione del Festival di Sanremo con la canzone Tra tegole e cielo. Bambino prodigio, a soli dieci anni inizia ad incidere le sue prime canzoni. Poi, cresciuto con la musica, inizia a studiare canto, ballo e recitazione con Etta Lomasto e partecipa a diversi musical. Attualmente, suona in vari locali con il gruppo Accadde Domani e continua a dedicarsi ai musical e alle sue passioni artistiche. Domenica 30 gennaio 2011, a ‘Domenica In’, Marco Menichini supera ogni selezione ed entra di diritto in gara al Festival di Sanremo.

Cosa significa per te essere al Festival di Sanremo? Cosa ti aspetti?
È una grande emozione e spero di coinvolgere più persone possibili nel mio mondo. Io canto per la gente e per comunicare. Secondo me, Sanremo è un’ottima vetrina, un modo per arrivare alle persone in maniera più veloce e più diretta: io lo seguo da quando ero piccolo e per me è un sogno essere qui. Da spettatore sono diventato parte del Festival e sono entrato nei suoi meccanismi più intimi.

Dal 2009 hai iniziato a suonare in vari locali come front-man del gruppo “Accadde Domani”, con cui ancora ti esibisci. Ma come mai, invece, partecipi singolarmente al Festival?
Partecipo singolarmente al Festival, poiché in realtà Accadde domani è un gruppo a sé io mi sono aggiunto dopo: sono entrato a far parte della band come vocalist. Con Accadde Domani affrontiamo diversi generi, delle cover, non dei pezzi nostri, perciò il progetto mio era a parte rispetto a quello del gruppo: era inevitabile che andassi al Festival come solista.

Perché hai scelto di presentarti al Festival con il brano inedito di Maurizio Galli, Tra tegole e cielo?
Tra tegole e cielo è un esperimento: mi è stato donato e successivamente l’ho provinato. Purtroppo la versione che si ascolta in radio è una demo, poiché era la seconda volta che la cantavo e quindi è molto grezza. Per l’album abbiamo cambiato un po’ l’arrangiamento, abbiamo rifatto la linea vocale e alcune accortezze che prima non c’erano. Adesso Tra tegole e cielo è diventata un po’ più rock, meno canzone tradizionale italiana.

Che messaggio vorresti trasmettere con la tua canzone alle persone che ti ascoltano?
Il messaggio di Tra tegole e cielo è semplicemente che da una tensione a livello familiare o comunque da un brutto accadimento si può nascere più forti e consapevoli di prima. Il mio motto è “Le cose belle ci rendono felici, quelle brutte ci fortificano”, quindi in realtà non c’è mai nulla che ci abbatte.

Quali sono i tuoi obiettivi post-Festival?
Mettere su dei bei concerti, poiché io ho fatto parecchio spettacolo con una scuola di musical di Latina. Ritengo che il momento live sia il più bello ed interessante: c’è il contatto con il pubblico ed è lì che ti rendi conto quanto le persone recepiscono il messaggio che tu lanci tramite le tue canzoni e il modo in cui le emozioni.

Articolo e video intervista: NewsMag.it

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