Abbiamo intervistato Marco Menichini, un giovane ragazzo della provincia di Latina che si esibirà durante questa 61esima edizione del Festival di Sanremo con la canzone Tra tegole e cielo. Bambino prodigio, a soli dieci anni inizia ad incidere le sue prime canzoni. Poi, cresciuto con la musica, inizia a studiare canto, ballo e recitazione con Etta Lomasto e partecipa a diversi musical. Attualmente, suona in vari locali con il gruppo Accadde Domani e continua a dedicarsi ai musical e alle sue passioni artistiche. Domenica 30 gennaio 2011, a ‘Domenica In’, Marco Menichini supera ogni selezione ed entra di diritto in gara al Festival di Sanremo.
Cosa significa per te essere al Festival di Sanremo? Cosa ti aspetti?
È una grande emozione e spero di coinvolgere più persone possibili nel mio mondo. Io canto per la gente e per comunicare. Secondo me, Sanremo è un’ottima vetrina, un modo per arrivare alle persone in maniera più veloce e più diretta: io lo seguo da quando ero piccolo e per me è un sogno essere qui. Da spettatore sono diventato parte del Festival e sono entrato nei suoi meccanismi più intimi.
Dal 2009 hai iniziato a suonare in vari locali come front-man del gruppo “Accadde Domani”, con cui ancora ti esibisci. Ma come mai, invece, partecipi singolarmente al Festival?
Partecipo singolarmente al Festival, poiché in realtà Accadde domani è un gruppo a sé io mi sono aggiunto dopo: sono entrato a far parte della band come vocalist. Con Accadde Domani affrontiamo diversi generi, delle cover, non dei pezzi nostri, perciò il progetto mio era a parte rispetto a quello del gruppo: era inevitabile che andassi al Festival come solista.
Perché hai scelto di presentarti al Festival con il brano inedito di Maurizio Galli, Tra tegole e cielo?
Tra tegole e cielo è un esperimento: mi è stato donato e successivamente l’ho provinato. Purtroppo la versione che si ascolta in radio è una demo, poiché era la seconda volta che la cantavo e quindi è molto grezza. Per l’album abbiamo cambiato un po’ l’arrangiamento, abbiamo rifatto la linea vocale e alcune accortezze che prima non c’erano. Adesso Tra tegole e cielo è diventata un po’ più rock, meno canzone tradizionale italiana.
Che messaggio vorresti trasmettere con la tua canzone alle persone che ti ascoltano?
Il messaggio di Tra tegole e cielo è semplicemente che da una tensione a livello familiare o comunque da un brutto accadimento si può nascere più forti e consapevoli di prima. Il mio motto è “Le cose belle ci rendono felici, quelle brutte ci fortificano”, quindi in realtà non c’è mai nulla che ci abbatte.
Quali sono i tuoi obiettivi post-Festival?
Mettere su dei bei concerti, poiché io ho fatto parecchio spettacolo con una scuola di musical di Latina. Ritengo che il momento live sia il più bello ed interessante: c’è il contatto con il pubblico ed è lì che ti rendi conto quanto le persone recepiscono il messaggio che tu lanci tramite le tue canzoni e il modo in cui le emozioni.
Articolo e video intervista: NewsMag.it
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