martedì 21 febbraio 2012

Irene Fornaciari: “Scrivere è come fare un figlio”

Eliminata nella serata dei duetti internazionali, Irene Fornaciari si è presentata a Sanremo con un brano ricco di brio e dal ritmo scattante, che più volte ha scatenato in sala stampa il delirio. Alcuni colleghi sono stati conquistati dalla sua canzone e si sono addirittura esibiti per Irene in un ballo di gruppo. ‘Grande Mistero’ è stato scritto per la cantante da Davide Van De Sfroos.

Tu metti sempre molta grinta nelle tue performance.
La musica va vissuta così: con energia e spensieratezza. La prima sera sono stata criticata per essere stata eccessiva, ma io sono stata solo me stessa. È andata così. Ho espresso quello che mi trasmetteva la mia musica. Essere arrivata fin qui è stata veramente un’emozione: l’ultimo anno è stato per me ricco di belle sensazioni. Sapevo che ci sarebbe stato il rischio di essere eliminata quasi subito e così è successo, ma credo ancora nella mia canzone.

Che significa per te aver cantato un pezzo scritto da Davide Van De Sfroos?
Sono orgogliosa di averlo cantato e di continuare a cantarlo: penso che questo pezzo possa piacere alle radio, perché è incalzante e di grande impatto energetico.

Cosa ci puoi raccontare del tuo ultimo album?
Il mio album è per me un lavoro di grande importanza. È una raccolta di tante collaborazioni, e sono contenta perché sono riuscita a tirare fuori tutte le mie anime. Molti artisti mi hanno dato una mano e una grande spinta. Mi hanno trasmesso energia e mi hanno dimostrato la loro stima e il loro affetto. Alcune canzoni, comunque, sono scritte da me.

Hai qualche rammarico, per quanto riguarda la tua esibizione sul palco dell’Ariston?
È chiaro che si può sempre fare meglio. Tuttavia l’emozione che ho provato sul palco di Sanremo non l’ho mai provata da nessuna parte. Sicuramente la mia performance poteva essere migliore. Mi spiace di essere stata eliminata, perché il testo è da scoprire e forse al primo ascolto non arriva del tutto: mi spiace soprattutto per il rispetto che ho della canzone, perché ormai in famiglia siamo abituati ad arrivare ultimi. Per il resto penso che Sanremo sia un inizio, e non sono per niente preoccupata.

Cosa pensi di quest’edizione del Festival?
Secondo me questo Festival è di alto livello. Ci sono voci interessanti e bellissime, c’è varietà nelle canzoni e il cast è stato scelto molto bene.

Cosa esprime ‘Grande Mistero’?
Questa canzone parla della fragilità dell’essere umano: “Questo boato che ho sotto il respiro rimane il mio grande mistero”. Il grande mistero è la forza che ognuno ha dentro di sé. È una forza che può essere sì costruttiva, ma anche distruttiva, perché le cose belle per una persona sensibile diventano meravigliose, ma quelle brutte diventano insormontabili. ‘Grande Mistero’ è nata in seguito a una chiacchierata che feci con Davide a Genova. Lui me l’ha scritta e poi io con l’arrangiamento l’ho fatta un po’ più mia. A volte si può sembrare molto sicuri di sé quando dentro, invece, conserviamo fragilità.

Pensi che la tua carriera sia stata agevolata dal tuo cognome così importante?
Per quanto riguarda il mio cognome, ci sono dei pro e dei contro e non voglio fare la vittima della figlia d’arte. All’inizio tutto è più facile: la gente ti riceve e sai a chi rivolgerti, ma poi devi fare i conti con i pregiudizi e con il muro che molte persone si creano nei tuoi confronti. Però penso che se una persona fa il proprio lavoro con impegno ed energia riuscirà a seminare per poi raccogliere i frutti. Dal 2003 penso di aver seminato e adesso sto avendo tutte le mie soddisfazioni. Sto facendo molte date live. Per me l’energia del pubblico è fondamentale: sono stra-soddisfatta.

Ti piace più cantare o scrivere canzoni?
Io amo sia scrivere che cantare. Scrivere è come fare un figlio, e poi cantare una canzone che hai scritto è una soddisfazione.

Articolo pubblicato su: Newsmag.it

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