domenica 17 maggio 2009

Forti polemiche sul videogioco dello stupratore: RapeLay

Dal Giappone il videogioco che insegna a perseguitare, molestare e violentare le donne. Facebook si schiera contro.

È stato lanciato sul mercato giapponese nel 2006 il videogioco RapeLay, che significa letteralmente "disposto allo stupro".
Un gioco che ha fatto nascere forti polemiche e che ora è arrivato anche in Italia, dove ha portato grande allarme e orrore, spingendo alcuni utenti di Facebook a fondare vari gruppi contro questa tremenda invenzione giapponese.
Il gruppo italiano di Facebook che ha ottenuto più successo a riguardo è "MOBILITAMOCI CONTRO RAPELAY, IL GIOCO DELLO STUPRATORE", ottenendo più di 11 mila iscritti.
I fondatori del gruppo, ossia lo staff di "Obittivo psicologia", hanno dichiarato che la loro strategia di sensibilizzazione ha come obiettivo la messa al bando del gioco nel nostro paese.

"Obiettivo Psicologia", difatti, scrive sul web: "Il giocatore-maniaco mette gli occhi su una famiglia composta solo da donne: madre e due figlie, una delle quali minorenne. [...] In America e in Gran Bretagna sono riusciti a bandirlo dai siti web. Polemiche furiose anche in Spagna, Germania e Irlanda. In Italia ancora non è stata intrapresa un'azione decisa e netta di contrasto del fenomeno. [...] Questo gruppo nasce quindi con l'intenzione di denunciare a chiare lettere questo genere di "prodotti" altamente diseducativi e pericolosi."

La diffusione del gioco è avvenuta attraverso il sito Amazon, un portale di commercio elettronico statunitense, e anche a causa di una serie di negozi che l'hanno messo in vendita.
Tuttavia questo gioco, purtroppo non è il primo dei tanti che inneggiano alla violenza, basta ricordare il gran numero di giochi dedicati ai combattimenti e alla vita criminale.
Le autorità dovrebbero prendere delle posizioni nette ostacolando la diffusione di questi giochi che non solo incitano a comportamenti devianti, ma anche causano l'isolamento dei giovani, che si trovano sempre più spesso chiusi in casa davanti ad uno schermo che simula una vita in 3D.

Gruppo di "Obiettivo psicologia" su Facebook: MOBILITAMOCI CONTRO "RAPELAY" IL GIOCO DELLO STUPRATORE
Italianotizie.it

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