Dopo il suo esordio nel 2005 Lingua Madre, il format promosso dalla Fiera Internazionale del Libro di Torino e dalla Regione Piemonte, ha avuto anche quest’anno un forte successo.
Infatti grazie a questo progetto, sono arrivati a Torino scrittori, poeti, saggisti, ma anche gruppi musicali provenienti da tutto il mondo, che hanno condiviso le loro esperienze di vita e frammenti delle loro opere con il pubblico che, come sempre, ha saputo apprezzare le attività intellettuali e artistiche e accogliere gli autori extraeuropei con grande entusiasmo.
Lingua Madre è stato quindi anche quest’anno uno dei temi fondamentali e di forza della Fiera del Libro perché ha espresso perfettamente il desiderio di globalizzazione e di unione nella cultura fra le varie nazioni.
Tutti gli autori che si sono presentati hanno parlato di sé: hanno narrato della loro vicenda e di cosa li ha spinti a scrivere un libro, coinvolgendo emotivamente l’audience.
Il tutto, naturalmente, è stato raccontato quasi sempre in lingua inglese con l’accompagnamento di una traduttrice.
Con Lingua Madre, a cui è stato dedicato il palco nel padiglione 3 del Lingotto Fiere, si può facilmente affermare che si è realizzato ancora una volta l’aspetto internazionale della fiera.
Inoltre dai racconti degli autori sono spesso trapelati gli elementi fondamentali discussi animatamente alla ventunesima edizione della Fiera del Libro di Torino: il tema della bellezza e il bene e il male.
La nostra redazione ha assistito all’evento domenica 11 maggio, quando si è tenuto il concerto di Miriam Meghnagi e hanno presentato le proprie opere Eduardo Gonzàles Viana, Alissa York, Marina Nemat, Eduardo Manet, Jaume Cabrè, Jilali Khellas.
Eduardo Gonzales Viana è uno scrittore peruviano, che ha discusso il suo primo romanzo pubblicato in lingua italiana: “La ballata di Dante”.
In questo romanzo l’autore ci racconta, basandosi su riferimenti danteschi, la condizione dei Messicani, immigrati clandestinamente negli Stati Uniti.
Alissa York è una scrittrice canadese e il suo romanzo “La quarta moglie” narra della colonizzazione del continente americano e del rapporto che si era instaurato con i nativi.
Marina Nemat è una scrittrice iraniana, che ha introdotto il suo romanzo, edito in prima persona: “Prigioniera a Tehran”.
“Prigioniera a Tehran” è un romanzo autobiografico, in cui l’autrice ha voluto esplicitare in particolare un’esperienza, che l’ha cambiata e segnata profondamente: la sua permanenza nella prigione di Evin.
In questa storia piena di colpi di scena, di violenza e sofferenza il bene e il male si confondono inevitabilmente.
Eduardo Manet, uno scrittore cubano, ha presentato i suoi romanzi tradotti in italiano: “La mia Cuba” e “Ti battezzo, rosso disperazione”.
Lo spagnolo Jaume Cabrè ci ha fatto conoscere il proprio romanzo “Le voci del fiume” con cui è esordito in Italia e che tratta del periodo della guerra civile spagnola e del franchismo, arrivando fino ai giorni nostri.
Gilali Khellas è uno scrittore algerino e nel suo ultimo romanzo “Le tempeste dell’isola degli uccelli” racconta gli eventi politici e sociali che hanno caratterizzato il suo paese dopo l’ottobre del 1988, paragonandoli a quelli della Rivoluzione francese del 1830.
Lingua Madre non è soltanto un format, ma anche un Concorso Letterario Nazionale rivolto a tutte le donne straniere in Italia che vogliono raccontare la loro esperienza di inserimento nel nostro paese o alle donne italiane che desiderano narrare di donne straniere con cui hanno condiviso qualcosa di loro stesse.
La giuria prenderà in considerazione anche racconti di autrici straniere che tratteranno di cibo, infatti il migliore sarà pubblicato sulla rivista SlowFood.
Un premio, consistente in un abbonamento gratuito a Torino Film Festival 2009, sarà assegnato inoltre all’autrice straniera che ha prodotto un romanzo adatto al cinema.
Un premio speciale sarà assegnato invece a chi scriverà il miglior racconto di pace e tolleranza nel mondo.
I dieci racconti finalisti si potranno visionare e votare sul sito: www.fieralibro.it
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