martedì 20 maggio 2008

Pacchetto sicurezza

Il Ministro degli Interni, Roberto Maroni, presenterà domani al Consiglio dei Ministri “le norme del pacchetto sicurezza” che entreranno in vigore nel luglio 2008.

Uno degli elementi principali su cui punterà il programma di Maroni è l’introduzione di un decreto legge contro l’immigrazione clandestina, un provvedimento che ha generato, negli ultimi giorni, forti polemiche da parte dell’opposizione: infatti sia il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, sia il leader del Pd, Walter Veltroni, hanno più volte ribadito il loro “no al reato di immigrazione clandestina”.

In particolare Walter Veltroni ha dichiarato che questa azione sarebbe “inutile e dannosa” e bisognerebbe affrontare il problema dell’immigrazione in ottica europea: “le politiche della sicurezza e quelle dell’immigrazione devono essere raccordate e i controlli devono avere una dimensione continentale”.

Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato del Pdl, ha invece affermato che “il Governo saprà agire per sanzionare chi rimane in Italia da clandestino con le misure più drastiche e in linea con le norme europee”.

Un modello europeo importante e su cui bisognerà basarsi per alcuni aspetti, secondo Maroni, è quello spagnolo, che ha permesso la riduzione degli sbarchi del 70%, grazie ad un “rigido controllo navale”.

Il piano di Maroni si incentrerà anche sull’eliminazione di tutti i campi Rom abusivi, presenti in molte città italiane e sull’istituzione a Milano, Roma e Napoli di tribunali speciali per ovviare a questi problemi. È prevista inoltre l’introduzione di un visto per gli extracomunitari che vorranno soggiornare in Italia per tre mesi e un maggior controllo sulla permanenza dei medesimi e sui matrimoni combinati. La cittadinanza italiana sarà ottenuta soltanto dopo un periodo di permanenza in Italia e non immediatamente con il matrimonio.
Con il provvedimento si cercherà anche di disincentivare l’affitto in nero agli stranieri, attraverso pesanti sanzioni e il sequestro degli immobili. Non sarà considerata per ultima la necessità di aggravare le condanne per chi commette reati contro i minori, le violenze sessuali e per chi guida in stato di ebbrezza.

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