Come tutti sappiamo Internet è immanente, caratterizza la nostra quotidianità ed è una grande risorsa per tutti noi, perché principalmente ci permette di restare in contatto con persone dall’altra parte del mondo e incrementare le nostre conoscenze, ma abusarne può avere conseguenze negative.
Infatti innumerevoli ricerche confermano una tesi affermata già da tempo: esiste una nuova dipendenza, virtuale, ma reale, la dipendenza dalla Rete delle Reti, che ha creato un cyberspazio che vive 24 ore su 24.
La rete è un mondo a tutti gli effetti, dove ci si può conoscere, scambiare opinioni, fare ricerche, imparare cose nuove, esercitarsi per un compito in classe e condividere con gli altri tutto quello che ci pare.
Questo è possibile grazie all’esistenza di motori di ricerca; di wiki, cioè di enciclopedie online create e modificate da tutti gli utenti; di forum di discussione e newsgroup, dove si può discutere su passioni e interessi comuni; di blog, ossia di diari online; di mail e mailinglist, grazie a cui si può ricevere messaggi; di chat, che consentono un dialogo in tempo reale tra due o più utenti; di piattaforme e-learning, che favoriscono l’apprendimento di certe discipline sulla rete; di molteplici programmi di condivisione di immagini, libri, musica, video…
Il World Wide Web ci dà quindi una miriade di possibilità tra cui anche quella di vendere, comprare e partecipare ad aste online, grazie alla diffusione capillare del commercio elettronico.
Permette un’interazione pseudoreale tra i vari utenti, un intrattenimento, un confronto, sostituendo così apparentemente il mondo reale.
Questa interazione tra gli users può essere realizzata in qualsiasi forma, anche grazie alla presenza di giochi di ruolo e di Mod, giochi modificabili dagli stessi utenti.
Emblematico è Secondlife, un gioco tridimensionale, inventato dalla Linden Lab nel 2003 e definito dai suoi utenti “un mondo dove tutto è possibile”.
Infatti gli utenti di Secondlife, noti come residenti, possono fare ogni cosa, come nella vita reale, ma possiedono dei poteri in più, come quello di volare, di teletrasportarsi in qualsiasi epoca e luogo e di creare nuove realtà e ambienti, tutelati dal copyright e monetizzabili.
La cosa più importante è che sulla rete è possibile agire con una nuova identità, perché l’anonimato è garantito.
Secondo gli esperti l’anonimato è una delle cause principali della Internet Dipendenza, perché in questo modo il Web si trasforma un vero e proprio mondo dove ognuno può sfuggire dalle frustrazioni, dallo stress della vita reale, diventando un’altra persona o una sorta di proiezione di se stesso.
In un mondo virtuale e tridimensionale, chi ti impedisce di rilassarti, mangiando sushi e ammirando un panorama mozzafiato? Chi ti impedisce di creare una stella con il tuo nome o di fare un viaggio in mongolfiera e anche di praticare uno dei tuoi sport preferiti?
Nessuno e nessuno sa chi tu realmente sia: puoi avere l’aspetto di un uomo e essere una donna o viceversa, puoi avere un’età, ma dichiararne un’altra, tanto nessuno ti chiederà i tuoi documenti.
Internet dà all’individuo perciò delle libertà irrealizzabili nella vita quotidiana o difficili da concretizzare in un lasso di tempo infinitesimale, favorendo grazie alla possibilità dell’anonimato anche la diffusione di siti a luci rosse, razzisti, fascisti e contro l’umanità, di siti che esprimono violenza e odio in qualsiasi forma.
Gli psicologici che si sono occupati di studiare la dipendenza da Internet hanno individuato che questa è correlata alla dipendenza dalle tecnologie, che in fin dei conti, ci permettono di accedere al Web.
Come ogni dipendenza anche quella da Internet nasce da un bisogno e da un senso di vuoto che l’individuo vuole colmare ad ogni costo.
La dipendenza è caratterizzata da varie fasi:
in una prima fase il soggetto si rende conto di entrare in un mondo fantastico, decisamente preferibile a quello in cui ha vissuto tutti i giorni e inizia a provare un senso di onnipotenza, poi ha alterazioni dell’umore e prova una sensazione di malessere in assenza dell’oggetto, di cui ha sempre maggior bisogno.
Gli effetti delle dipendenze sono simili perché c’è una depersonalizzazione e una perdita della percezione della realtà, oltre alla riduzione delle relazioni interpersonali.
La prima ricercatrice che si è occupata di questo tipo di dipendenza è la dottoressa Kimberly Young, docente di Psicologia presso l'Università di Pittsburgh e fondatrice del Centro per la dipendenza Online (COLA).
Kimberly Young ha elaborato un test per definire l’Internet Dipendence.
La dipendenza da Internet tuttavia è una dipendenza più complessa delle altre, perché gli individui possono crearsi tramite il Web una dipendenza multipla. Un esempio facile da comprendere è la dipendenza dal gioco d’azzardo online, che è la commistione di due dipendenze.
Il questionario strutturato della Young, presente nel suo libro “Presi nella rete”, è efficace per iniziare ad avere una consapevolezza della propria dipendenza e quindi avviarsi alla cura.
Info: http://www.netaddiction.com/whatis.htm#
Test (inglese): http://www.netaddiction.com/resources/internet_addiction_test.htm
Test auto-somministrato della Dr.ssa Kimberly S. Young.
Ogni domanda prevede 5 risposte, con relativo valore:
- mai = 1 punto
- raramente = 2 punti
- ogni tanto = 3 punti
- spesso = 4 punti
- sempre = 5 punti
1. Quante volte vi siete accorti di essere rimasti on-line più a lungo di quanto intendevate?
2. Vi capita di trascurare le faccende domestiche per passare più tempo on-line?
3. Vi capita di preferire l'eccitazione offerta dal web all'intimità con il partner?
4. Vi capita di stabilire rapporti con altri utenti on-line?
5. Accade che le persone attorno a voi si lamentino per la quantità di tempo che passate on-line?
6. Rendete meno nello studio per colpa del tempo passato on-line?
7. Vi capita di controllare l'e-mail prima di fare altre cose importanti?
8. La vostra resa sul lavoro o la produttività sono influenzate negativamente da Internet?
9. Vi capita di stare sulla difensiva o di minimizzare quando qualcuno vi chiede cosa fate on-line?
10. Quante volte scacciate pensieri negativi sulla vostra vita consolandovi con il pensiero di Internet?
11. Vi capita di pregustare il momento in cui tornerete on-line?
12. Vi succede di temere che la vita senza Internet sarebbe noiosa, vuota e senza gioia?
13. Vi capita di scattare, alzare la voce o rispondere male se vi disturbano mentre siete collegati?
14. Perdete ore di sonno per restare fino a tardi in Rete?
15. Vi capita di concentrarvi sul web quando non siete al pc, o di fantasticare di essere collegati?
16. Vi capita di scoprirvi a dire "pochi minuti e poi spengo"?
17. Avete già tentato di ridurre il tempo on-line inutilmente?
18. Cercate di nascondere quanto tempo passate on-line?
19. Vi capita di scegliere di stare più tempo on-line anziché uscire?
20. Vi capita di sentirvi depressi o irritabili quando non siete collegati, mentre state benissimo quando siete di nuovo al computer?
Risultato:
-tra 20 e 39: utente "normale";
-tra 40 e 69: il web potrebbe diventare un problema;
-tra 70 e 100: situazione di abuso
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