martedì 10 giugno 2008

Articolo pubblicato sulla Stampa Torinese

LA STAMPA
DIGI.TA A VIVERONE
SEGNALATO DA LIVIA RANIERI

Confidando che il tempo migliori un po', eccoci di nuovo a fare piani per il weekend, a pensare ad una possibile gita fuori porta, anzi – come la chiamiamo noi di Digi.TO – una “di.gita”…
Questa settimana suggeriamo una puntatina fino al Lago di Viverone, in provincia di Biella.

Il lago
Il lago di Viverone si trova a 230 metri di altitudine, ai piedi delle nostre montagne, le Alpi, in un ambiente del tutto incontaminato, fra prati e boschi.
La zona lacustre è rinomata a livello internazionale per la sua famosa Serra Morenica e la ricca flora e fauna. Infatti durante tutto l'anno dalle sponde del lago si possono osservare una vasto numero di volatili, tra cui le specie più rare come quella del tarabuso e del rapace nibbio bruno. L’acqua cristallina del lago inoltre è popolata da tantissime specie di pesci, che possono essere ammirate in immersione, come il coregone, il pesce gatto, la tinca, la scardola, il persico-trota, il persico-sole, il luccio e la carpa.
Nella zona vicino ai comuni di Azeglio e Piverone il paesaggio è caratterizzato da un tratto paludoso, che ricorda com’era molti anni fa la nostra Pianura Padana. La fascia costiera invece è ricca di salici, mentre la zona più interna è caratterizzata da un bosco, intervallato da canneti e carici.

Tra morena e leggende
La Serra Morenica, in prossimità del lago di Viverone, è di origine glaciale ed è famosissima non solo perché è la più grande d’Europa, ma è anche perché è spesso menzionata per la leggenda di San Martino.
Si racconta infatti che San Martino, arrivato da Aosta, si sia recato presso il lago di Viverone e, non avendo ricevuto l’ospitalità desiderata dagli abitanti, si sia lasciato trasportare dal fiume fino a Anzasco, dove fondò il borgo di San Martino. Secondo la leggenda il borgo sarebbe, in seguito, sparito nelle acque per castigo divino, visto che gli abitanti avevano iniziato a condurre una vita sregolata e licenziosa. Secondo un altro racconto invece un angelo, inviato sotto le spoglie di un mendicante, decise di far sprofondare il borgo nelle acque del lago, dopo aver salvato i pochi che lo avevano assistito e aiutato. Da allora, si dice, quando arriva il vento dalla Valle d'Aosta si sentono i rintocchi delle campane della chiesetta di San Martino che giace in fondo al lago...
E poteva mancare una tragica storia di innamorati? Certamente no... ecco quindi la leggenda di una misteriosa dama vissuta secoli fa che nelle notti di luna piena fa sentire il suo pianto d'amore, il cui eco s'infrange sulle rive del lago, dove i suoi sogni scomparvero per sempre...

Relax, divertimento e cultura
Il lago di Viverone offre oggi numerose possibilità di vacanza o anche solo di gita: albeghi, campeggi, ristoranti tipici, ma anche cantine che producono il famoso vino Erbaluce.
E se volete divertirvi, non c'è che l'imbarazzo della scelta: passeggiate a cavallo, go-kart, minigolf, piscine, tennis, pesca sportiva e infine percorsi per mountain bike e sentieri percorribili a piedi in riva al lago.
A chi invece ama le visite culturali segnaliamo il Castello di Roppolo (edificato a partire dal X secolo), il Ricetto medievale (una struttura fortificata che serviva come deposito dei prodotti agricoli e come rifugio in momenti di pericolo), la seicentesca chiesa della Madonna del Rosario, la romanica "Gesiun" di Piverone e infine la Torre di Montalto, antico e strategico punto di vedetta verso est.

Come arrivare al lago di Viverone
In macchina: dalla A4, uscita Santhià e poi proseguire sulla strada statale 228 in direzione Ivrea, per circa 6 km.
In treno: scendere alla stazione di Santhià e in seguito prendere uno dei pullman di linea, direzione Viverone.

La Stampa.it

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