sabato 14 giugno 2008

Intercettazioni: disegno di legge

"Il sistema delle intercettazioni era degenerato, perché la privacy delle persone è stata violata troppe volte. Il testo approvato è molto equilibrato e coniuga il diritto del cittadino a vedere assicurata la privacy e l'esigenza dell'ordinamento statuale, che deve contrastare i crimini": Angelino Alfano.

È stato approvato dal Consiglio dei ministri, "all’unanimità e in un clima di grandissima concordia", il disegno di legge per tutelare la privacy dei cittadini e regolamentare le intercettazioni telefoniche.

Il Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha dichiarato in conferenza stampa che l’obiettivo principale di questo disegno di legge è quello di regolare la durata delle intercettazioni, di prevedere delle sanzioni per chi divulga in modo illecito i contenuti telefonici e di elevare gli standard di sicurezza.

Per attuare un’intercettazione dovrà, quindi, esserci una motivazione reale e non dovranno essere coinvolte persone innocenti ed estranee alle indagini.
La durata delle intercettazioni, secondo la normativa, non dovrà superare i 3 mesi e dovrà essere consentita soltanto per alcuni casi specifici: omicidio, mafia, criminalità organizzata, terrorismo, violenza contro donne, abuso di minori (reati con pena superiore ai 10 anni) e reati contro la Pubblica Amministrazione.
Questo provvedimento, afferma il Ministro, rispetta l’articolo 15 della Costituzione, che tutela la privacy dei cittadini, ed è in linea con le normative europee, perché secondo le medesime:
-devono essere stabilite quali sono le categorie di persone che possono essere soggette ad intercettazioni telefoniche
-deve essere esplicitata "la natura dei reati che vi possono dare luogo" e la durata delle intercettazioni
-devono essere tutelati gli interlocutori, che sono estranei alle indagini.

Questo provvedimento, aggiunge Alfano, è stato necessario perché "il sistema delle intercettazioni era degenerato" e perché "la privacy dei cittadini è stata violata troppe volte".
L’inizio di un’intercettazione sarà valutata e decisa da un organo collegiale e non da un singolo e le intercettazioni, dopo la fine di un procedimento, diventeranno inutilizzabili e non potranno essere divulgate al grande pubblico.
Chi non rispetterà queste normative sarà sanzionato: per i giornalisti è prevista una pena che va da 1 a 3 anni.

Il disegno di legge continuerà il suo iter legislativo e sarà valido per le intercettazioni che saranno effettuate successivamente alla sua entrata in vigore.

1 commento:

Unknown ha detto...

ottimi articoli ma soprattutto questo mi interessa, perchè apre due questioni fondamentali, la prima secondo me è che finalmente viene aiutato in modo significativo il processo di insabbiatura delle indagini perchè non consentento più di tre mesi di intercettazione i criminali ben informati da "qualcuno" all'interno potranno stare attenti a non parlare nei tre mesi successivi all'inizio delle intercettazioni e la seconda cosa è che tutta questa legge va a farsi friggere grazie all'"ipotetica" esistenza di ekelon. non aggiungo altro
un saluto