È successo a Roma.
Due giovani hanno tentato di togliersi la vita.
Lui soppravvive.
Sono stati trovati in un bagno di sangue, sul letto, dal padre del ragazzo, che abitava nel piano superiore della villetta, a Roma.
Volevano farla finita, ma solo lei muore.
"Speriamo di non avervi deluso. Siamo stanchi, perdonateci. Lasciateci insieme, addio": questa è la scritta che i due giovani lasciano su un biglietto vicino ai loro corpi.
I due ragazzi sono Nicolò Di Stefano, 24 anni, e la fidanzata Loredana Benincasa, 25 anni.
Entrambi, quando sono stati ritrovati, avevano la gola squarciata. Lei aveva anche i polsi tagliati.
Il padre di Nicolò ha dato subito l’allarme, chiamando il 188.
Il figlio, ancora in vita, è stato portato al Policlinico Gemelli e sottoposto ad un intervento chirurgico.
Per la ragazza non c'era più speranza.
Secondo gli inquirenti, le firme lasciate sul biglietto sono autentiche.
Il giovane avrebbe aiutato la ragazza nel compiere il suicidio e poi avrebbe tentato di fare lo stesso, utilizzando due rasoi da barbiere e un contello a serramanico.
Ora è accusato di "suicidio assistito".
Il motivo che ha portato i giovani a compiere questo gesto estremo dovrebbe essere stato “un dramma famigliare”, ma coloro che conducono l'inchiesta stanno ancora indagando.
I vicini e i famigliari non riescono ancora a darsi delle spiegazioni.
Tutti affermano che la giovane coppia era "tranquilla e affiatata".
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